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Riparto del fondo per rafforzare l’offerta di servizi sociali da parte dei Piccoli Comuni in difficoltà finanziaria

Comunicato del Ministero dell’Interno (Dip. Affari Interni e Territoriali), 17 luglio 2025

21 LUGLIO 2025

Con il comunicato del 17 luglio 2025, il Ministero dell’Interno (Dip. Affari Interni e Territoriali) dà notizia dell’avvenuta pubblicazione del decreto del 24 giugno 2025, ufficializzando la ripartizione del fondo destinato ai piccoli Comuni da 5 milioni di euro previsto per ciascuno degli anni 2025 e 2026, con l’obiettivo di rafforzare in modo straordinario e temporaneo l’offerta di servizi sociali negli Enti in difficoltà finanziaria.

Il provvedimento, previsto dalla Legge di Bilancio 2025 (art. 1, comma 769 della l. 207/2024), è rivolto a quei territori più fragili, con popolazione inferiore ai 3mila abitanti, caratterizzati da un calo demografico superiore al 5% rispetto al 2011, classificati come totalmente montani e in stato di dissesto o in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. In totale sono 102 i Comuni che soddisfano tutti i requisiti stabiliti dal legislatore e che beneficeranno del contributo. Il riparto delle risorse è stato effettuato sulla base delle spese sostenute da ciascun ente nella Missione 12 (“Diritti sociali, politiche sociali e famiglia”) secondo l’ultimo rendiconto approvato, come previsto dal comma 771 della stessa legge.
 
Per garantire una distribuzione equa e mirata del fondo, la Nota metodologica (allegato A) ha introdotto un sistema di calcolo articolato in due fasi: la prima basata sulla spesa effettiva sostenuta da ciascun ente nei servizi sociali, la seconda volta a riequilibrare eventuali disparità attraverso un benchmark regionale e demografico della spesa pro-capite.
I Comuni sono stati suddivisi in tre fasce di popolazione (fino a 1.000, tra 1.001 e 2mila, tra 2.001 e 3mila abitanti) e confrontati all’interno del loro contesto regionale. In questo modo, si è cercato di valorizzare l’impegno di ciascun ente nella spesa sociale, tenendo conto al contempo della sostenibilità economica e della capacità effettiva di erogazione dei servizi. I contributi così determinati dovranno essere rendicontati entro 60 giorni dalla fine dell’esercizio finanziario, con l’obbligo di documentare non solo la spesa, ma anche i risultati raggiunti in termini di efficacia ed efficienza. Un intervento che non si limita a distribuire risorse, ma che mira a promuovere un modello di welfare territoriale più equo e resiliente.