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Autonomia differenziata: l’analisi di Confindustria

Nell’audizione al Senato, in Commissione Affari costituzionali, Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria, ha sottolineato gli aspetti principali della riforma

5 GIUGNO 2023

A seguito dell’audizione che si è tenuta in Commissione Affari costituzionali al Senato, è intervenuto il vicepresidente di Confindustria Vito Grassi che ha elencato quelli che sono i punti principali sui quali prestare attenzione in relazione al disegno di legge all’esame del Parlamento riguardante l’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.  (articolo 116, terzo comma, Costituzione). Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge il 2 febbraio 20231. Il provvedimento mira a promuovere la crescita del Paese attraverso l’autonomia delle Regioni, senza dividere il Paese o favorire alcune Regioni rispetto ad altre. Il disegno di legge ha già avuto il parere della Conferenza Unificata e si trova ora all’esame del Parlamento.
 
Vito Grassi ha evidenziato come l’autonomia differenziata: “Coinvolgerà tutti gli attori della nostra governance, cittadini e imprese: ne deriva l’esigenza di un ampio coinvolgimento degli attori sociali, una sfida molto impegnativa, Confindustria è pronta a dare il suo contributo”. Ha continuato soffermandosi sui LEP, i quali altro non sono che il presupposto per quantificare le risorse necessarie e assicurarle ai territori. A tal proposito ha rimarcato come siano condivisi: “I timori di chi ritiene che il raggiungimento di questi obiettivi, in assenza di risorse aggiuntive, possa non risultare scontato”. Pertanto per Grassi è necessario che: “In una prima fase l’attuazione dell’autonomia deve concentrarsi su un novero circoscritto di materie o ambiti di materie, con un approccio graduale e sperimentale”.
 
Altri punti chiave di interesse sono le materie essenziali per assicurare le condizioni di base per la competitività e lo sviluppo quali ad esempio le infrastrutture energetiche e di trasporto, ma allo stesso tempo occorre evitare un’eccessiva frammentazione su temi strategici per lo sviluppo, come l’ambiente. Servirà pertanto, sempre secondo Grassi, un ordinato passaggio di consegne al fine di assicurare la tenuta degli assetti amministrativi esistenti. Ultimo punto al presta attenzione fa riferimento alla necessità di inserire l’attuazione dell’autonomia differenziata in una riflessione più ampia sul del Titolo V della Costituzione al fine di riequilibrare un riparto di competenze che si è rivelato, sempre secondo Grasso, disfunzionale rispetto alle esigenze dell’economia e fonte di infiniti contenziosi.