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PNRR: la PA verso il nuovo ecosistema digitale

il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale con la Strategia Cloud Italia assicurano una maggiore sicurezza dei servizi digitali

29 MAGGIO 2023

La Pubblica Amministrazione si sta muovendo verso il futuro. Grazie alle risorse del PNRR e alla Strategia Cloud Italia sarà possibile assicurare agli Enti una maggiore sicurezza dei servizi digitali al fine di garantire l’indipendenza tecnologica e il pieno controllo dei dati.
 
Tra gli strumenti volti a garantire la sovranità digitale vi è il cloud, il quale garantisce sostanza a questa nuovo assetto strategico per la gestione delle infrastrutture e delle piattaforme su cui si basano applicazioni e servizi impiegati da milioni e milioni di utenti. Infatti l’obiettivo è quello di incoraggiare l’autonomia del Vecchio Continente in materia di dati e infrastrutture cloud quale tassello indispensabile. A tal proposito l’Associazione Cloud infrastructure services providers in Europe (Cispe), per esempio, ha l’obiettivo di definire gli standard ai quali i fornitori di servizi IaaS (Infrastructure as a service) devono attenersi per modulare le rispettive offerte e per garantire alle aziende loro clienti un trattamento dei dati conforme al Gdpr.
 
Ovviamente anche i singoli paesi hanno adottato delle proprie strategie. Nel caso italiano è presente la Strategia Cloud Italia con la quale è stato stabilito che che dati e servizi digitali della PA debbano migrare nella nuvola e il PNRR garantirà tutte le risorse economiche necessarie e l’infrastruttura hardware che costituisce l’architrave di questo progetto. Il traguardo è la razionalizzazione, ovvero il fatto che migliaia di piccoli data center dovranno essere dismessi e fatti convergere nei quattro grandi siti per ottenere un risparmio importante sui conti di gestione delle infrastrutture e sulle spese energetiche. Si ricorda infine come nel cloud saranno destinati i dati e i sistemi informativi di Inps e Inail, di Regioni e aziende sanitarie, oltre che dei comuni con più di 250mila abitanti.