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Commissioni consiliari permanenti: criterio di proporzionalità

Sintesi del parere del Ministero dell’Interno (Dip. Affari Interni e Territoriali), 16 maggio 2023

26 MAGGIO 2023

Assume ampio rilievo per gli Enti locali il recente parere emesso dal Ministero dell’Interno (Dip. Affari Interni e Territoriali) datato 16 maggio 2023, recante “Richiesta di parere in materia di commissioni consiliari permanenti”.
Come si può leggere in sede di massima/abstract posta in apertura di parere “in materia di commissioni consiliari, il Consiglio di Stato ha avuto modo di osservare come il rispetto del criterio proporzionale richiesto dal d.lgs. 267/2000 (TUEL) potrebbe essere garantito prevedendo l’istituto del voto plurimo in luogo del voto capitario”.
 
Nel caso di specie che ha dato origine alla richiesta di parere si era creata una situazione di stallo nel funzionamento delle commissioni consiliari del Comune. Queste ultime, sebbene non abbiano una funzione deliberativa, espletano comunque attività importanti come quelle previste dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. Al riguardo, in via preliminare, il Dipartimento precisa che “le commissioni non sono organi necessari dell’Ente locale, cioè non sono componenti indispensabili della sua struttura organizzativa, bensì organi strumentali dei consigli e, in quanto tali, costituiscono componenti interne dell’organo assembleare. In altri termini, le commissioni consiliari operano sempre e comunque nell’ambito della competenza dei consigli. Si rileva che, in base a quanto disposto dall’art. 38, comma 6, del d.lgs. 267/2000, le commissioni consiliari, una volta istituite sulla base di una facoltativa previsione statutaria, sono disciplinate dall’apposito regolamento comunale con l’inderogabile limite, posto dal legislatore, riguardante il rispetto del criterio proporzionale nella composizione. Le forze politiche presenti in consiglio devono, pertanto, essere il più possibile rappresentate anche nelle commissioni in modo che in ciascuna di esse sia riprodotto il loro peso numerico e di voto. Quanto al rispetto del criterio proporzionale previsto dal citato art. 38, il legislatore non precisa come lo stesso debba essere declinato in concreto, pertanto, spetta al consiglio comunale prevedere nel regolamento i meccanismi idonei a garantirne il rispetto”.