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ANCI: "Riconoscere il ruolo ai Comuni e rafforzare la portata innovativa del testo di riordino"

Verso una Cabina di regia per la redazione dei provvedimenti attuativi in materia di spettacoli, beni culturali e paesaggio

28 GIUGNO 2019

Mediante comunicato datato 25 giugno 2019 l’ANCI rende noto che nei prossimi due anni Stato, Regioni ed Enti locali saranno chiamati a lavorare assieme su un gran numero di decreti legislativi rispetto al riordino dei settori dello spettacolo e di alcuni aspetti significativi del codice dei beni culturali e del paesaggio che incidono sul sistema delle Regioni e degli Enti locali: “Abbiamo dunque chiesto di istituire una Cabina di regia per la redazione dei provvedimenti attuativi”. Questo quanto sottolineato dal vice presidente vicario di ANCI Roberto Pella a margine dell’incontro che si è svolto martedì presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali nel corso del quale l’Associazione dei Comuni assieme all’UPI hanno presentato una serie di emendamenti per ampliare e rafforzare la portata innovativa del testo governativo.

“Vanno modificate le norme che disciplinano il rapporto di lavoro nel settore dello spettacolo – ha proseguito Pella – prevedendo l’attivazione di un vero e proprio sistema di welfare per i lavoratori in un settore in cui è molto diffusa la precarietà e l’intermittenza dei rapporti di lavoro”. Altro punto importante messo in evidenza dal vicepresidente dell’Associazione dei Comuni riguarda la necessità di introdurre “delle disposizioni per semplificare l’iter burocratico per lo svolgimento di attività di pubblico spettacolo così come per l’autorizzazione di pubblica sicurezza”. Tra gli emendamenti presentati particolare attenzione è stata posta al riconoscimento del ruolo fondamentale del mondo dell’associazionismo nella promozione delle attività di spettacolo e al sostegno dei festival dell’arte di strada, del circo contemporaneo e delle musiche della tradizione popolare italiana.
Rispetto invece alle criticità Pella ha sottolineato la necessità di valorizzare il ruolo di Comuni, Province e Regioni “mai menzionate nel nuovo testo, così come andrebbe coordinata la disciplina del riordino del codice dei beni culturali con le previsioni del codice degli appalti e del Terzo settore rispetto almeno all’intervento dei privati”.