
Intervista esclusiva al presidente dell’ARAN, Naddeo: “Lavorare nella PA per contribuire al funzionamento del Paese”
Tra l’implementazione dell’intelligenza artificiale e la conversione del Decreto PA, il futuro di una Pubblica Amministrazione che tenta di attrarre i giovani
28 MAGGIO 2025
In un momento di forte evoluzione del settore pubblico, Antonio Naddeo, presidente dell’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), delinea una visione lucida e propositiva per il futuro della pubblica amministrazione italiana. In un’intervista esclusiva, sottolinea come la PA debba diventare più attrattiva per i giovani, ai quali va riportato il senso della professione, oltre la mera ricerca di una stabilità contrattuale.
Una PA più moderna per le nuove generazioni
“Dobbiamo smettere di parlare solo di ‘posto fisso’. La PA non è solo garanzia, ma anche scopo, servizio, varietà.” dichiara Naddeo che sottolinea l’importanza, per i giovani, di avere una sicurezza contro il precariato, ma auspica a un miglioramento nella comunicazione sulla missione del lavoro pubblico. Serve proporre un modello di carriera dinamico, moderno e utile al Paese.
“Prima di tutto, una premessa” continua Naddeo “non esiste una sola Pubblica Amministrazione”, la PA italiana, che stima oltre 30.000 datori di lavoro, spazia da ministeri e comuni fino ad ASL, università e agenzie fiscali, costituendosi in un ecosistema complesso. Offrire percorsi professionali chiari, formativi e valorizzanti è una delle chiavi per attrarre nuovi talenti.
Retribuzioni: verso un riequilibrio tra centro e periferia
Uno dei temi più critici evidenziati da Naddeo è il persistente squilibrio retributivo tra amministrazioni centrali e locali. Agenzie come l’Agenzia delle Entrate possono offrire salari nettamente più competitivi rispetto a un piccolo comune, limitato dai vincoli sul trattamento accessorio. “Il recente Decreto PA”, spiega “permette agli enti locali di sforare i tetti previsti dal MEF per integrare il trattamento accessorio. Questo consente ai comuni, ad esempio, di avvicinarsi alle retribuzioni delle amministrazioni centrali.”
L’ARAN è già intervenuta con un aumento medio del 6% per il contratto delle Funzioni Centrali e mira a estendere questo risultato anche agli Enti locali. Una manovra necessaria per evitare la “fuga” di candidati verso i soli centri istituzionali, penalizzando il tessuto amministrativo diffuso sul territorio.
Concorsi e intelligenza artificiale: strumenti per rinnovare
Altro fronte di riforma riguarda i concorsi pubblici. Naddeo, dopo una riflessione critica, sostiene oggi l’efficacia dei bandi mirati rispetto ai concorsi unici, a patto che siano chiari, diretti e diffusi anche sui canali digitali. L’introduzione dell’intelligenza artificiale come materia d’esame nel recente concorso per segretari parlamentari è, secondo il presidente, un “ottimo segnale” verso l’ammodernamento reale della macchina pubblica.
La PA, conclude Naddeo, deve parlare un linguaggio nuovo: comprensibile, trasparente e proiettato verso l’innovazione. Solo così potrà tornare a essere un punto di riferimento per i cittadini e un’aspirazione per i professionisti del futuro.