
CCNL Funzioni Locali 2022-2024: ancora stallo sul rinnovo
Nulla di fatto per Cgil e Uil: l’ARAN riconvoca il tavolo negoziale per il 10 giugno, nella speranza che si riaprano le condizioni per un’intesa condivisa
26 MAGGIO 2025
“Abbiamo lavorato a lungo per costruire un contratto equilibrato, innovativo e sensibile. Ma se Cgil e Uil dovessero permanere sulle loro posizione, il contratto non potrà essere concluso”. Con queste parole Antonio Naddeo presidente dell’ARAN, ha commentato l’esito negativo della riunione svoltasi questa settimana sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2022-2024 del comparto Funzioni Locali. “È una situazione preoccupante – avverte Naddeo – perché mette a rischio l’intera tempistica del rinnovo contrattuale e crea incertezza per lavoratori ed enti. Ci auguriamo che si possa ancora aprire uno spiraglio di confronto”.
La trattativa: il tavolo è riconvocato
Come si legge nel comunicato appena emesso dall‘ARAN, l’Agenzia ha già riconvocato il tavolo negoziale per il 10 giugno, nella speranza che si riaprano le condizioni per un’intesa condivisa.
Nonostante l’entrata in vigore del Decreto PA, che consente agli Enti locali con bilanci in equilibrio di superare i tetti al trattamento accessorio, Cgil e Uil hanno dichiarato la loro indisponibilità a sottoscrivere l’accordo, chiedendo ulteriori risorse. Cisl e Csa, invece, si sono detti pronti alla firma. Tuttavia, il mancato consenso della maggioranza delle organizzazioni sindacali rende, al momento, impossibile la conclusione dell’intesa.
I punti un discussione
La trattativa, aperta da oltre un anno, rischia uno stallo che potrebbe far slittare l’effettiva entrata in vigore del contratto al 2026, a causa della lunga fase di controllo successiva alla firma. Uno scenario che comprometterebbe gravemente l’intero calendario della contrattazione pubblica.
Il contratto in discussione prevede:
– un incremento medio mensile di 141 euro;
– l’introduzione del buono pasto per il lavoro agile;
– la sperimentazione della settimana corta;
– un rafforzamento delle relazioni sindacali;
– la possibilità di aumenti medi aggiuntivi fino a 74 euro per gli enti in equilibrio finanziario, grazie alle nuove norme del Decreto PA.
Con le risorse per il triennio 2025-2027 già stanziate, diventa urgente chiudere la trattativa per garantire certezze retributive e stabilità contrattuale a oltre 400mila dipendenti degli Enti locali.