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La Pubblica Amministrazione torna a essere un settore lavorativo ambito

Grazie al PNRR e a una stagione straordinaria di reclutamento, la PA italiana sta cambiando volto: lo raccontano i dati della ricerca FPA presentata al FORUM PA 2025

23 MAGGIO 2025

In occasione del FORUM PA 2025, il più grande evento nazionale sulla modernizzazione della Pubblica Amministrazione, è stata presentata l’indagine condotta da FPA, organo promotore dell’evento, che mostra una Pubblica Amministrazione risanata e in crescita. Nonostante permangano alcune criticità legate a meritocrazia e semplificazione normativa, dopo anni di difficoltà strutturali e sfiducia interna, la Pubblica Amministrazione italiana attraversa una fase di rinnovamento profondo. Un grande piano di assunzioni, l’introduzione di nuovi profili professionali, una maggiore apertura al lavoro collaborativo e il ricorso alle tecnologie digitali stanno contribuendo a ridefinire ruolo e percezione del lavoro pubblico.
 

Una stagione straordinaria di assunzioni


“La PA di oggi non è ancora quella ideale, ma incomincia a crederci” commenta Gianni Domicini, amministratore delegato di FPA, che rivendica la volontà della PA di voler apprendere, collaborare e contribuire: “non è in atto solo una transizione organizzativa, ma un cambiamento culturale profondo”. A darne riprova sono i recenti numeri: la piattaforma inPA ha pubblicato, tra gennaio 2024 e aprile 2025, procedure per oltre 406mila nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Si tratta di cifre estremamente incoraggianti, spinte anche dai progetti legati al PNRR. Se da un lato rimangono solidi i profili amministrativi e contabili, dall’altro cresce la domanda di figure nuove: esperti digitali, tecnici, giuristi, ma anche formatori ed educatori. È un segnale di rinnovamento della macchina pubblica che, per la prima volta dopo molto tempo, si apre a competenze più diversificate.
 
Una ritrovata fiducia nel lavoro pubblico
 
Secondo l’indagine condotta da FPA, società di servizi e consulenza del Gruppo Digital360, oggi il 76% dei dipendenti pubblici consiglierebbe il proprio lavoro a un amico o parente. Le motivazioni alla base si dividono tra una metà che rassicura sulla stabilità che un posto di lavoro in PA fornisce e l’altra metà che ne evidenzia le prospettive di crescita. Circa sette su dieci considerano il proprio ruolo importante per la collettività e oltre il 67% è soddisfatto del lavoro che svolge.
I giudizi estrapolati dai sondaggi dei dipendenti attestano un miglioramento della libertà percepita all’interno dell’ambiente lavorativo: cresce la possibilità di esprimersi sulle criticità e condividere errori senza temere ripercussioni. Tuttavia, il clima di fiducia all’interno dell’organizzazione rimane un punto fortemente criticato della PA. Ne emergono elementi contrastanti. Positivo il giudizio sulla parità di genere (48% dei rispondenti), ma restano critiche la promozione del benessere lavorativo (44% di giudizi negativi), la definizione degli obiettivi di performance (45%) e soprattutto il riconoscimento del merito e la chiarezza sulle prospettive di carriera, dove i giudizi negativi superano il 50%. Anche sulla formazione, il quadro è complesso: la maggioranza apprezza la qualità dei corsi e dei contenuti, ma una quota significativa ritiene ancora inadeguata l’offerta rispetto alle reali esigenze dei ruoli ricoperti. Ciò nonostante, soltanto il 24% non consiglierebbe il lavoro nella Pubblica Amministrazione.
 

Il digitale cambia la PA


La transizione digitale è uno degli ambiti più responsabili del cambiamento: il 38% degli intervistati la ritiene la leva principale di miglioramento, anche se il processo è in continua fase di sviluppo. L’altra leva di miglioramento va ricercata nella comunicazione pubblica verso i cittadini che si riscontra migliorata per un 14,3%. Il maggior punto di debolezza rimane la semplificazione normativa, critica per il 34% dei dipendenti pubblici, colpa delle regole, spesso stratificate e incoerenti, che finiscono per trasformarsi in stringenti ostacoli.
Di pari passo anche il modo di lavorare evolve: il lavoro in team è sempre più frequente (68%), spesso in gruppi trasversali tra enti diversi. Si supera così la logica individualista dei silos, a favore di una cultura di rete.
Un valido alleato viene riscontrato nell’intelligenza artificiale, percepita come un’opportunità concreta per quasi l’80% dei dipendenti pubblici: migliora produttività, competenze e qualità del lavoro.