
Lavoro agile: confermato per le PA il termine di 20 giorni per la comunicazione
I datori di lavoro pubblici potranno continuare a effettuare le comunicazioni delle prestazioni di lavoro agile entro il ventesimo giorno del mese successivo all’effettivo inizio della modalità
10 APRILE 2025
I datori di lavoro pubblici potranno continuare a effettuare le comunicazioni relative all'avvio, alla cessazione e alle modifiche delle prestazioni di lavoro agile entro il ventesimo giorno del mese successivo all’effettivo inizio della modalità agile. Lo ha chiarito il ministero del Lavoro e delle politiche sociali con la recente circolare n. 6 del 27 marzo 2025, fornendo un'importante precisazione dopo l’entrata in vigore del cosiddetto «Collegato al lavoro».
I termini
In particolare, il Ministero ricorda che l
'articolo 14 della legge 203/2024 ha modificato l’articolo 23, comma 1 della legge 81/2017, fissando a cinque giorni il termine per le comunicazioni obbligatorie relative al
lavoro agile per il settore privato. Tale termine decorre dall'effettivo inizio della prestazione agile e non dalla data di stipula dell'accordo individuale. Ad esempio, se un accordo fosse firmato il 15 gennaio 2025, prevedendo l’inizio dell’attività agile il 1° febbraio e la conclusione al 30 giugno, la comunicazione dovrà essere effettuata entro il 6 febbraio.
Il Ministero specifica ulteriormente che, in caso di proroga della durata del lavoro agile, il termine dei
cinque giorni per la comunicazione decorre dalla data della nuova stipula della proroga stessa, non dalla data di scadenza prevista originariamente. Anche la cessazione anticipata della prestazione va comunicata entro cinque giorni dalla nuova data di conclusione.
Tuttavia, per le Pubbliche Amministrazioni, dopo aver ottenuto il via libera dalla Funzione pubblica, il ministero chiarisce che rimane invariato il termine più ampio già vigente, stabilendo che queste avranno tempo fino al ventesimo giorno del mese successivo all’inizio della prestazione lavorativa in modalità agile per completare le comunicazioni obbligatorie.
Il rispetto di tale scadenza è essenziale per evitare sanzioni amministrative, che vanno da 100 a 500 euro per ogni lavoratore interessato.