Sanità pubblica, occorre darne priorità nella politica di Bilancio
La recente sentenza n. 195 del 2024 della Corte Costituzionale, rilasciata in risposta al ricorso della Regione Campania contro alcune disposizioni della legge di bilancio 2024, pone un accento deciso sulla tutela del diritto alla salute, sancito dall'art. 32 della Costituzione
11 DICEMBRE 2024
Nel contesto delle attuali politiche di austerità, dettate anche dai vincoli imposti dall’Unione Europea, emerge con chiarezza la necessità di proteggere la spesa sanitaria. La recente sentenza n. 195 del 2024 della Corte Costituzionale, rilasciata in risposta al ricorso della Regione Campania contro alcune disposizioni della legge di bilancio 2024, pone un accento deciso sulla tutela del diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione.
La Corte ha confermato la legittimità di alcune norme contestate, ma ha evidenziato come il rispetto del principio di leale collaborazione richieda un maggiore coinvolgimento degli enti locali nelle decisioni finanziarie che li riguardano, soprattutto per evitare tagli indiscriminati che potrebbero minare i diritti fondamentali. La decisione sollecita il legislatore a ottenere un quadro più preciso sulla sostenibilità dei contributi richiesti alle regioni, suggerendo un approccio più oculato e informato alla riduzione della spesa pubblica.
Impatti costituzionali e responsabilità statale
Particolarmente rilevante è stata la dichiarazione di illegittimità costituzionale di specifiche disposizioni della legge, laddove non escludono la possibilità di ridurre risorse destinate alla salute, anche nei casi di mancato versamento del contributo regionale alla finanza pubblica. La Corte ha ribadito che il diritto alla salute, essendo di primaria importanza per l’individuo, non può essere sacrificato a vantaggio di altre voci di spesa meno critiche.
Questa sentenza stabilisce che, anche in assenza del contributo delle regioni, lo Stato non può penalizzare settori cruciali come quello sanitario, che già soffrono per i tagli lineari applicati in passato. È un monito chiaro: altre spese indistinte devono essere considerate per eventuali riduzioni prima di intaccare i fondi destinati a garantire un diritto fondamentale come la salute.
Verso un cambio di rotta nella gestione delle risorse
Il messaggio della Corte è un invito a una riflessione profonda su come le risorse pubbliche vengono allocate e gestite. Sottolinea l’urgenza di proteggere gli investimenti in ambito sanitario, assicurando che le misure di contenimento della spesa non compromettano la capacità delle istituzioni di garantire il diritto alla salute. La sentenza impone, inoltre, un rinnovato impegno per una governance più inclusiva e collaborativa, che rispetti il principio di sussidiarietà e rafforzi il dialogo tra Stato e Regioni.
In sintesi, la Corte costituzionale sottolinea l’importanza di un approccio equilibrato e giustificato nella gestione delle finanze pubbliche, con una priorità chiara: proteggere la spesa sanitaria da possibili tagli, garantendo così la tutela effettiva dei diritti sociali e della salute di ogni cittadino.