“La cultura del rispetto”: al via il percorso formativo su salute e sicurezza sul lavoro
2 DICEMBRE 2024
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, il Dipartimento della funzione pubblica rende disponibile sulla piattaforma Syllabus, per oltre 3,2 milioni di lavoratrici e lavoratori della Pubblica Amministrazione, il percorso formativo “La cultura del rispetto”, frutto del protocollo di Intesa tra il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, e del presidente dell’INAIL, professor Fabrizio D’Ascenzo, che punta a costruire una cultura condivisa sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro attraverso la formazione e l’aggiornamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Con la pubblicazione del programma formativo “La cultura del rispetto”, realizzato dalla Direzione Centrale Risorse Umane – Ufficio formazione in collaborazione col Comitato unico di garanzia dell’INAIL, proseguono gli impegni presi nel 2023 con la Direttiva Ministeriale “Riconoscimento, prevenzione e superamento della violenza contro le donne in tutte le sue forme” che individua nella formazione e nella sensibilizzazione le leve abilitanti essenziali per affermare nella pubblica amministrazione una cultura organizzativa orientata al superamento degli stereotipi sessisti sul luogo di lavoro.
Il programma nel dettaglio
Il programma, della durata complessiva di circa 12 ore, mira a sostenere la cultura del rispetto della persona e a valorizzare le diversità di genere, di ruolo e di professione al fine di raggiungere gli obiettivi istituzionali e il miglioramento del benessere organizzativo, anche avvalendosi di specifici strumenti e della corretta comunicazione interpersonale.
Il programma intende, inoltre, sensibilizzare le lavoratrici e i lavoratori sull’importanza di un luogo di lavoro fondato sul rispetto e sulle pari opportunità. Diversi i temi affrontati: dalla comunicazione all’ascolto, dal valore della diversità a una panoramica sulla normativa e il ruolo della cultura, dalle discriminazioni alla necessità di riconoscere gli atti persecutori e quelli violenti, con un focus sul fenomeno del Burnout e la proposta di una “leadership gentile”, che guidi con empatia e rispetto.
Il Dipartimento della funziona pubblica chiarisce di avere da tempo “fatto propria l’importanza di sostenere una formazione che sia leva strategica per il cambiamento, soprattutto culturale della Pubblica Amministrazione, come dimostrano le Direttive emanate nel corso del 2023 e, in particolare, arricchendo il catalogo formativo di Syllabus con corsi che guidino lo sviluppo sia di conoscenze, abilità e competenze, che della necessaria consapevolezza di dare forza a una cultura del rispetto, in grado di favorire quel cambiamento culturale e quella crescita personale che portino a una sostanziale modifica dei comportamenti nei contesti di lavoro e, di rimando, nella società. Chiunque lavori deve sentirsi partecipe della creazione di un luogo di lavoro che faccia sentire le persone protette e al sicuro, quale condizione essenziale per il benessere lavorativo e personale. La cultura del rispetto richiama, dunque, valori fondamentali come la capacità di accogliere le differenze, di saper comunicare e ascoltare attivamente e di lavorare in gruppi interdisciplinari per il raggiungimento di obiettivi istituzionali comuni. Valori che troppo spesso sono messi a dura prova dall’intensificazione dei ritmi di lavoro odierni, che possono acuire i livelli di stress, contribuendo a creare condizioni di rischio di aggressioni, violenze e molestie sul luogo di lavoro, costituendo al contempo una grave fonte di deterioramento della salute e del benessere di ognuno. È qui che la formazione gioca uno dei suoi ruoli più importanti, perché diventa essenziale saper riconoscere, intercettare e contrastare tali fenomeni e il loro manifestarsi“.
Quello che un percorso formativo come la “La cultura del rispetto”, promosso dal DFP in collaborazione con INAIL, intende: mirare, attraverso un approccio olistico, a rendere tutti – uomini e donne, dirigenza e tutto il personale della PA – fortemente proattivi e in grado di ri-conoscere e contrastare le violenze, abbattere gli stereotipi e promuovere ambienti di lavoro improntati alle pari opportunità e al rispetto di tutte e tutti.