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Accesso agli atti delle procedure concorsuali indette dall’ente locale

Il Consiglio di Stato, (Sez. V), con la sentenza del 28 giugno 2024, n. 5750 rappresenta una significativa illustrazione del bilanciamento tra il diritto di accesso agli atti amministrativi e la funzione di controllo attribuita ai consiglieri comunali, mettendo in luce il ruolo cruciale della giurisprudenza amministrativa nella garanzia della trasparenza e nel sostegno al buon andamento della pubblica amministrazione

22 LUGLIO 2024

Il Consiglio di Stato, (Sez. V), con la sentenza del 28 giugno 2024, n. 5750 rappresenta una significativa illustrazione del bilanciamento tra il diritto di accesso agli atti amministrativi e la funzione di controllo attribuita ai consiglieri comunali, mettendo in luce il ruolo cruciale della giurisprudenza amministrativa nella garanzia della trasparenza e nel sostegno al buon andamento della pubblica amministrazione.

La ricorrente, consigliera comunale del Comune di Santa Severina, aveva originariamente interposto ricorso contro la decisione del Comune di non concedere l'accesso agli atti relativi a tre procedure concorsuali. Il Tribunale amministrativo regionale per la Calabria aveva respinto tale ricorso, sostenendo che la ricorrente non avesse diritto all'accesso, in quanto non partecipante alle procedure né nella sua qualità di consigliera comunale, affermando che la conoscenza degli atti non era strumentale all'esercizio delle sue funzioni.

Tuttavia, l'appellante ha contestato tale interpretazione, facendo leva sull'articolo 43 del d.lgs. n. 267 del 2000, che stabilisce il diritto dei consiglieri comunali di ottenere informazioni dagli uffici comunali per l'adempimento delle proprie funzioni. La sentenza del Consiglio di Stato, accogliendo l'appello, ha ribadito un principio fondamentale: il diritto di accesso ai documenti amministrativi per i consiglieri comunali non è un semplice strumento di controllo, ma una necessità intrinseca al ruolo di garante dell'interesse pubblico che essi rappresentano.

La decisione sottolinea che il consigliere comunale, agendo nell'interesse della collettività, deve poter accedere liberamente agli atti amministrativi che possono avere rilevanza per le decisioni politico-amministrative del consiglio comunale. La sentenza ribalta così la precedente interpretazione del TAR, considerandola eccessivamente restrittiva e non congruente con il principio di trasparenza che regola l'attività degli enti locali.