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Rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2024: tra nuove richieste e antiche sfide

È iniziato il 29 maggio scorso il negoziato per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del personale delle funzioni locali per il triennio 2022-2024
 
 
 
 

3 GIUGNO 2024

È iniziato il 29 maggio scorso il negoziato per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del personale delle funzioni locali per il triennio 2022-2024, un’occasione cruciale per affrontare le sfide del settore in un contesto economico e occupazionale complesso.
 
Nel corso del primo incontro presso la sede dell’ARAN, la necessità di proseguire nel percorso di valorizzazione del personale avviato con il precedente contratto 2019-2021 è stata ribadita con forza dai rappresentanti sindacali. Tra le principali richieste avanzate figura la proroga dei termini per le progressioni verticali in deroga e l’incremento dei finanziamenti destinati al welfare contrattuale. Queste misure sono viste come essenziali per superare gli ostacoli normativi che limitano la contrattazione integrativa, in particolare le restrizioni imposte dalla legge Madia.
 
Il panorama presentato da Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil, evidenzia un tasso di complessità elevato: oltre 400 Comuni in Italia sono senza dipendenti a tempo pieno, un segnale allarmante della crisi occupazionale che affligge il settore. La risposta dei sindacati a questa crisi si articola non solo attraverso richieste di maggiori risorse, ma anche tramite la proposta di strategie condivise per il rilancio della valorizzazione professionale e salariale, soprattutto in un’era di inflazione galoppante che ha eroso significativamente il potere d’acquisto dei lavoratori.
 
La discussione si è poi spostata sulle modalità di gestione del contratto, con un focus particolare sull’inquadramento del personale educativo e sulle disparità che emergerebbero da una doppia classificazione. Rita Longobardi, segretaria generale della Uil-Fpl, ha sottolineato l’insufficienza delle risorse attuali (5,78% dei salari) per affrontare le problematiche del settore, criticando l’assenza di investimenti strutturali capaci di rendere gli enti locali più attrattivi e funzionali.
Le parti coinvolte hanno concordato sulla necessità di rimuovere i limiti alle facoltà assunzionali e di superare le restrizioni imposte dall’articolo 23 del Dlgs 75/2017, viste come barriere significative all’incremento dell’organico necessario per rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini. Un altro tema sensibile trattato riguarda l’aumento dell’orario di lavoro, proposto come soluzione alla carenza di personale ma visto dai sindacati come una misura controproducente che non tiene conto del benessere organizzativo.
Il percorso di negoziazione si annuncia complesso e la prossima riunione, fissata per il 14 giugno 2024, sarà decisiva per definire la direzione delle trattative. Solo un approccio concreto e partecipativo potrà portare alla realizzazione degli obiettivi comuni e al superamento delle criticità storiche che caratterizzano il settore delle funzioni locali.