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Il bando di concorso è legittimo se convalidato dal dirigente

Il Consiglio di Stato, Sez. V, con la sentenza del 14 aprile 2023, n. 3817, ha sottolineato che il bando di concorso è legittimo anche se approvato da un organo incompetente

9 GIUGNO 2023

Attraverso la sentenza del 14 aprile 2023, n. 3817, il Consiglio di Stato, Sez. V. ha sottolineato che un bando di concorso è legittimo anche qualora sia stato approvato dall’organo incompetente, purché sia presente la convalida del dirigente.
 
Il caso della sentenza fa riferimento a un Comune che ha approvato un bando di concorso per la copertura di un posto di dirigente a tempo indeterminato, e in esito all’espletamento della procedura la vincitrice è stata assunta dall’Ente. Il problema è sorto nel momento in cui la giunta, alcuni anni dopo, ha deciso di revocare il bando , in quanto approvato da un organo incompetente. La vincitrice del concorso si è rivolta al TAR con il quale ha ha annullato la delibera di revoca assumendo che, nel caso di specie, l’avvenuta ratifica dell’operato della giunta da parte del dirigente del settore personale ha superato il vizio di incompetenza della delibera originaria. A seguire, in appello il Comune ha contestato le modalità, la regolarità e l’efficacia di tale convalida da parte del dirigente. Infatti quest’ultimo aveva rivendicato la paternità della procedura selettiva, facendo presente all’amministrazione comunale di aver pubblicato a propria cura il bando di concorso e di aver gestito le varie fasi della procedura.
 
Il Consiglio ha ribadito che il parere del dirigente del settore sulle proposte di delibera di giunta è un parere in ordine alla sola regolarità tecnica del responsabile del servizio interessato e non può essere interpretato come atto di ratifica postuma. Per questa ragione ha affermato la validità del concorso, nonostante fosse stato approvato da un organo incompetente. Infatti come è scritto nella sentenza: “in una prospettiva sostanziale e non meramente formale, il dirigente preposto ha asseverato la legittimità della delibera di indizione del bando di concorso, rivendicandone esplicitamente la paternità, e, dunque, convalidandola in concreto, esprimendosi mediante parere negativo rispetto alla scelta di ritirare la procedura concorsuale adottata con la successiva delibera di Giunta“.