Nei concorsi pubblici a distanza non è imputabile la colpa ai candidati in caso di problemi tecnici
Attraverso la sentenza del Consiglio di Stato del 2 maggio 2023, n. 4444, si evidenzia che in questi casi l’amministrazione è tenuta a ripetere la sessione d’esame
10 MAGGIO 2023
Attraverso la sentenza del 2 maggio 2023, n. 4444, il Consiglio di Stato ha ribadito che in casi di concorsi pubblici a distanza vi dovesse essere un problema tecnico di causa ignota, l’amministrazione è tenuta a ripetere la sessione d’esame
La sentenza fa riferimento a un bando di concorso in cui un candidato non è stato considerato idoneo a seguito di un problema tecnico con la videocamera. Una volta effettuato il ricorso il TAR Campania ha stabilito la necessità di ripetere la prova concorsuale. Con una successiva sentenza è stata illustrata l’erroneità dell’atto per non avere considerato che il candidato aveva accettato le regole di concorso nella parte in cui esoneravano l’università da qualsivoglia responsabilità per gli inconvenienti occorsi ai dispositivi informatici. Quest’ultima sentenza è stata in seguito ribaltata dal Consiglio di Stato.
La sentenza si pone a favore del candidato poichè le cause del problema tecnico sono rimaste ignote, nonostante l’Ente presso il quale il giovane concorreva abbia rispettato i principi di correttezza e buon andamento, il Consiglio di Stato ritiene errata la scelta di non prevedere una sessione ad hoc per la ripetizione della prova. Quest’ultimo aveva già ribadito in passato che le complessità delle procedure telematiche non possono ricadere sul cittadino. Ne consegue che qualora, come nel caso in questione, non sia possibile comprendere la cause dell’errore, il pregiudizio ricade sull’Ente che ha gestito la procedura. Si inviato pertanto gli Enti a individuare misure idonee a evitare i rischi di contenzioso attraverso la previsione di presidi idonei di verifica e di controllo delle tecnologie digitali.