Il ministro della PA Brunetta, durante il question time alla Camera, si è scagliato contro il lavoro agile: “Sbagliato proiettare un bricolage all'italiana”
10 SETTEMBRE 2021
Lo smart working, che è stata la risposta emergenziale al lockdown tenendo a casa di dipendenti pubblici, può essere pensato come modello per il futuro? Bisogna fare attenzione, perché questa metodologia, costruita dall'oggi al domani spostando l'organizzazione del lavoro pubblico dalla presenza al remoto, a casa, è senza contratto, senza obiettivi, senza tecnologia." Si è espresso così il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, rispondendo alle interrogazioni in merito al futuro ruolo dello smart working nell'ambito delle Pubbliche Amministrazioni.
Secondo Brunetta, il modello organizzativo agile sfruttato durante il periodo emergenziale non sarà riproponibile in un contesto diverso, a pieno regime: "Abbiamo il Pnrr, abbiamo cambiato il modo di fare i concorsi pubblici, questa è modernità, il futuro, non un lavoro a domicilio. Occorre fare chiarezza, lo smart working è stata la risposta emergenziale al lockdown tenendo a casa di dipendenti pubblici. Si potevano mettere in Cig come è stato fatto nel privato, invece si è preferito lo smart working. Idea intelligente, ma il lavoro agile non ha affatto garantito i servizi pubblici essenziali, quelli li hanno garantiti i lavoratori della sanità, della sicurezza, della scuola. I lavoratori in smart working non hanno affatto garantito questi servizi”.