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Decreto Reclutamenti, ripensare il pubblico impiego per rispondere alle sfide del Recovery Plan

Apertura all’esterno anche per i dirigenti di prima fascia e rilancio delle progressioni verticali

15 GIUGNO 2021

Un “Rafforzamento della capacità amministrativa delle PA funzionale all’attuazione del Pnrr”. Questo è l’ambito di azione del nuovo Decreto Reclutamenti, approvato dal Consiglio dei ministri nel corso della settimana scorsa. Tante le novità introdotte dal provvedimento, incentrato sullo sfruttamento dei contratti a termine per garantire l’attuazione degli interventi sanciti nel Recovery Plan; non poche, inoltre, le modifiche studiate per innovare il congegno amministrativo a un livello più profondo.

La disposizione di apertura richiede alle Amministrazioni il calcolo dei fabbisogni di personale per i progetti, così da ottenere l’approvazione della Ragioneria generale dello Stato. Brunetta, nel corso del suo intervento, si è tuttavia soffermato sull’apertura all’esterno per i dirigenti di prima fascia: i professionisti che hanno svolto per almeno 5 anni una funzione apicale potranno aspirare alla metà dei posti messi a concorso per i ruoli più ambiti. Sono addirittura raddoppiati gli spazi per incarichi dirigenziali esterni “strettamente e direttamente funzionali all’attuazione degli interventi del piano.” Tale novità si unisce al solco delle regole che riscriveranno le gerarchie interne delle PA; l’introduzione alla categoria di personale di elevata qualificazione, ideata per favorire l’ingresso nel pubblico di professionisti esperti e competenti, da unire alle tre aree classiche del pubblico impiego.