Lavoro straordinario: inammissibile la sostituzione con il riposo compensativo
La Direzione centrale della Finanza Locale del Ministero dell’Interno risolve l’incertezza al riguardo
2 MARZO 2020
La Direzione centrale della Finanza Locale del Ministero dell’Interno, con il parere del 25 febbraio, ha precisato che le future prestazioni di lavoro straordinario effettuate in occasione del referendum costituzionale del 29 marzo non potranno essere commutate in riposo compensativo in luogo della regolare retribuzione.
All’origine la richiesta di un dipendente autorizzato al lavoro straordinario in periodo elettorale, indirizzata verso l’ente di appartenenza, riguardante la possibilità di ricevere come corrispettivo del pagamento dovuto il riposo compensativo. Di conseguenza l’ente, una volta provveduto ad autorizzare il lavoro straordinario in ottica referendaria, ha esposto alla Direzione centrale della finanza locale un quesito riguardante appunto le spese per le quali è consentito il rimborso dello Stato. Successivamente ha anche chiesto delucidazioni, in ipotesi di risposta affermativa, circa le modalità operative di rendiconto dei riposi compensativi considerata la mancanza di una disciplina univoca a riguardo. Difatti la circolare n. 2/2020 della Direzione centrale della finanza non fornisce indicazioni precise.