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Sicurezza nel settore idrico: 75 interventi su tutto il territorio nazionale

Pubblicato in Gazzetta il decreto del MIT: 957 milioni per contrastare gli effetti della siccità e potenziare le infrastrutture idriche
 
 
 
 
 

30 OTTOBRE 2025

Il 22 ottobre 2025, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo stralcio attuativo del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico adottato con il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16 settembre 2025.
L’obiettivo è programmare e realizzare interventi volti a mitigare i danni causati dalla siccità e a potenziare le infrastrutture idriche, perseguendo la sostenibilità dell’uso della risorsa idrica e favorendo il completamento delle opere incompiute. Il decreto assegna le risorse economiche, tenendo conto del livello di progettazione disponibile, della priorità degli interventi e della ripartizione territoriale.

Sicurezza idrica: 957 milioni per 75 interventi strategici

Lo stralcio attuativo del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (PNIISSI), è un pacchetto da 957 milioni di euro destinato a 75 interventi su tutto il territorio nazionale. Il provvedimento — previsto dal decreto interministeriale n. 350 del 25 ottobre 2022 e adottato in attuazione della legge 205/2017 — mira a potenziare e completare le infrastrutture idriche, migliorando la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e riducendo le dispersioni di risorsa.
Lo stralcio risponde anche all’urgenza di contrastare gli effetti della siccità e di assicurare un uso sostenibile dell’acqua.

Criteri di selezione e ripartizione territoriale equilibrata

Nell’assegnazione dei finanziamenti, il decreto tiene conto di tre criteri fondamentali: la priorità per gli interventi inseriti nelle prime due classi di valutazione del DPCM 17 ottobre 2024; il livello di progettazione disponibile al momento della predisposizione dello stralcio; e il bilanciamento della ripartizione territoriale.
Le risorse saranno destinate sia al completamento di opere e schemi incompiuti, sia alla progettazione di nuovi interventi funzionali, con possibilità di successiva rifinanziamento. I soggetti attuatori, individuati tra enti territoriali e gestori del servizio idrico, dovranno garantire il rispetto dei cronoprogrammi e degli standard ambientali, assicurando la tracciabilità della spesa e la verifica di compatibilità con la normativa europea (art. 17 del Reg. UE 2020/852).

Monitoraggio, controlli e revoca dei finanziamenti

Il decreto definisce un rigido sistema di gestione e controllo (Si.Ge.Co.), con obbligo di monitoraggio attraverso la Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche. Il trasferimento delle risorse seguirà un modello progressivo — anticipazioni, pagamenti intermedi e saldo finale del 5% — vincolato all’avanzamento delle opere. Sono previste revoche automatiche dei finanziamenti in caso di inadempienze, ritardi significativi o utilizzo improprio delle risorse. Il collaudo finale sarà effettuato congiuntamente dal Ministero e dagli Enti regionali competenti, per assicurare trasparenza e qualità delle opere.
Lo stralcio rappresenta così un passo decisivo verso una politica infrastrutturale idrica integrata.