Comuni sostenibili per il benessere dei territori
Giornata IFEL dedicata a metodi e strumenti per programmare e valutare gli effetti delle politiche di sviluppo sostenibile
18 NOVEMBRE 2019
Dopo l’importante esperienza iniziale di ANCI delle Città metropolitane con la firma della “Carta di Bologna per l’Ambiente. Le Città metropolitane per lo sviluppo sostenibile” e il recente “Manifesto dei giovani amministratori italiani per un’Italia sostenibile”, carta firmata all’inizi di settembre ad Olbia, sono sempre di più i sindaci coinvolti in un nuovo percorso sperimentale e programmatico nel concepire e valorizzare l’azione amministrativa della città.
“Si va formando una rete dei Comuni sostenibili grazie Carta Di Bologna per l’Ambiente, al Manifesto per l’Italia sostenibile, e alle sperimentazioni sul campo condotte da IFEL per tradurre in pratica, a livello comunale, i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile fissati dall’Onu per il 2030 (SDGs) ed utilizzare gli indicatori del Benessere equo e sostenibile (BES), che ne costituiscono una possibile misura. Si tratta di obiettivi che riconciliano economia, ambiente e società”, è quanto ha dichiarato il presidente IFEL, Guido Castelli, nel corso del suo intervento all’evento organizzato dalla Fondazione dell’ANCI per la Finanza locale per la presentazione dei due progetti sperimentali in corso con alcuni Comuni.
“Oggi presentiamo i primi risultati – ha spiegato Pierciro Galeone, Direttore IFEL – di una sperimentazione condotta da IFEL insieme a 20 amministrazioni comunali che, con il supporto dell’Università Politecnica delle Marche. Abbiamo messo in relazione il processo e gli strumenti utilizzati per definire le scelte strategiche dei Comuni (attraverso il Documento Unico di Programmazione), le risorse (i documenti di bilancio) e gli effetti prodotti dalle azioni programmate e realizzate (gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile). Sono risultati che ci incoraggiano a lavorare in due direzioni: collegare in modo sistematico questi processi agli SDGs dell’Onu nella loro declinazione territoriale ma anche legare l’azione pubblica a quella dell’intera comunità locale (imprese, associazioni, fondazioni, banche) per mobilitare energie, incentivare comportamenti, mettere in comune risorse. Attraverso patti che siglano impegni reciproci tra il Comune e questi soggetti, si intende generare valore e indirizzare obiettivi di sviluppo che sono la declinazione locale degli SDGs dell’Onu”.
“Su questo fronte, 20 Comuni italiani – ha spiegato Fabio Fiorillo, Professore dell’Università Politecnica delle Marche e coordinatore del progetto BES nel DUP – hanno lavorato insieme per affinare gli indicatori necessari a verificare gli effetti delle politiche di sviluppo sostenibile e per il benessere dei territori. I Comuni possono attingere a oltre 80 indicatori che consentono di osservare (in modo omogeneo tra tutti i Comuni) come evolve lo sviluppo equo e sostenibile del loro territorio. Già la semplice considerazione di questi indicatori permette di fornire ai decisori politici una misura territoriale di importanti dimensioni di benessere come relazioni sociali, benessere economico, lavoro, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, qualità dei servizi.