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ISPRA 2023: quasi 164,5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali ma il 73% ha una nuova vita

I dati del Rapporto Rifiuti Speciali dell’ISPRA inerente all’anno 2023
 

4 AGOSTO 2025

I dati dell’ultimo Rapporto Rifiuti Speciali dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ritraggono un aumento importante nella produzione di rifiuti: sono quasi 164,5 milioni di tonnellate i rifiuti speciali del 2023. Di pari passo all’aumento, cresce però anche il riutilizzo con un dato record: il 73% (130 milioni di tonnellate) degli speciali acquista una nuova vita.


I rifiuti speciali
Si tratta di rifiuti generati dalle attività industriali, commerciali, artigianali, di servizi, di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale, nel 2022 erano l’1,9% in meno (l’equivalente di quasi 3 milioni di tonnellate).
Eppure di questi, oltre 80 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione sono stati riutilizzati e convertiti in sottofondi stradali e rilevati mentre 21 milioni di tonnellate tra rifiuti metalli e composti metallici sono distribuiti tra le acciaierie che li riciclano. Per quanto riguarda lo smaltimento in discarica: il dato è nettamente positivo con una diminuzione del 11,2% rispetto all’anno precedente.
Rifiuti pericolosi
Il settore che maggiormente contribuisce alla creazione di rifiuti speciali è quello delle costruzioni e demolizioni con circa 83,3 milioni di tonnellate (quasi il 51% dell’interezza). Cresce di pari passo la percentuale di rifiuti speciali pericolosi e non con un aumento dell’1,9%. È il settore manifatturiero ad incidere maggiormente sulla produzione dei rifiuti pericolosi con il 36,1% (quasi 3,7 milioni di tonnellate).