Gestione rifiuti: ok al nuovo metodo tariffario
Il quadro di approfondimento dell’ARERA: “Un sistema più efficiente, anche per contrastare le zone d’ombra”
4 NOVEMBRE 2019
Incentivare il miglioramento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, omogeneizzare le condizioni nel Paese, garantire trasparenza delle informazioni agli utenti. Questi in estrema sintesi i principi basilari del metodo tariffario servizio integrato di gestione dei rifiuti varato la scorsa settimana dall'Autorità di regolazione dell'energia e dell'ambiente (ARERA) che ha anche fissato gli obblighi di trasparenza verso gli utenti.
Le nuove regole, definite con un ampio processo di consultazione che ha coinvolto tutti gli attori del settore, definiscono i corrispettivi TARI da applicare agli utenti nel 2020-2021, i criteri per i costi riconosciuti nel biennio in corso 2018-2019 e gli obblighi di comunicazione. Un quadro di regole comune – si legge nel comunicato targato ARERA - certo e condiviso ora a disposizione dei gestori, dei Comuni e degli altri Enti territorialmente competenti, per uno sviluppo strutturato di un settore che parte da condizioni molto diversificate nel Paese, sia a livello industriale che di governance territoriale.
Eventuali variazioni tariffarie in futuro dovranno essere giustificate solo in presenza di miglioramenti di qualità del servizio o per l'attivazione di servizi aggiuntivi per i cittadini, contemplando sempre la sostenibilità sociale delle tariffe e la sostenibilità ambientale del ciclo industriale, nel rispetto degli equilibri della finanza pubblica locale. I gestori dovranno attivare tutti gli strumenti necessari per rendere accessibili e comprensibili i documenti e le informazioni agli utenti, come la Carta della qualità del servizio o i documenti di riscossione della tariffa.