
Sì al titolo edilizio per la tensostruttura di rilevanti dimensioni
La recente decisione del TAR Lombardia n. 185 del 18 gennaio 2025 chiarisce che le tensostrutture di dimensioni significative, come quella installata nel ristorante per coprire lo spazio esterno, non possono essere considerate opere temporanee o precarie
31 GENNAIO 2025
La recente decisione del TAR Lombardia n. 185 del 18 gennaio 2025 chiarisce che le tensostrutture di dimensioni significative, come quella installata nel ristorante per coprire lo spazio esterno, non possono essere considerate opere temporanee o precarie. La sentenza sottolinea che tali strutture, ancorate stabilmente al suolo e al fabbricato, devono ottemperare alle normative edilizie previste per le nuove costruzioni, inclusa l’obbligatorietà del titolo edilizio.
Questa interpretazione si basa sulla percezione che la struttura non sia destinata a un uso temporaneo ma piuttosto a soddisfare esigenze permanenti, legate all’attività di ristorazione svolta nell’immobile. La decisione ribadisce il principio che non è possibile eludere le normative edilizie attraverso l’uso di materiali non permanenti o la presunta reversibilità dell’installazione. Infatti, il criterio di valutazione riguarda la funzione e la durata dell’uso della struttura piuttosto che la natura temporanea dei materiali impiegati.
Questa posizione è coerente con precedenti orientamenti giurisprudenziali, che stabiliscono che anche le installazioni non permanenti possono necessitare di un permesso di costruire se destinate a soddisfare esigenze di lungo periodo. Le corti hanno ripetutamente riconosciuto che tali strutture, se impiegate in modo continuativo e non occasionale, trasformano lo spazio in maniera significativa e duratura, influenzando l’assetto del territorio in modo non temporaneo.
In conclusione, la sentenza del TAR Lombardia serve da importante precedente per casi futuri riguardanti l’installazione di strutture simili, stabilendo che la necessità di un titolo edilizio non può essere evitata sottolineando la presunta temporaneità o la mobilità delle installazioni impiegate.