Illegittimità del permesso edilizio in sanatoria dopo l’acquisizione comunale
La Corte di Cassazione (Sez. III pen.), con la sentenza n. 37948 del 16 ottobre 2024 ha sottolineato come, una volta che l'immobile diviene di proprietà del comune dopo i 90 giorni dalla notifica dell'ordine di demolizione senza che siano state eseguite le demolizioni richieste, eventuali permessi di costruire in sanatoria emessi successivamente non sono considerati legittimi
4 NOVEMBRE 2024
Nel panorama giuridico relativo ai reati edilizi, un recente pronunciamento della Corte di Cassazione ha chiarito ulteriormente la questione dell’illegittimità dei permessi edilizi in sanatoria rilasciati successivamente all’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell’immobile abusivo. La sentenza n. 37948 del 16 ottobre 2024 della Sezione III ha infatti sottolineato come, una volta che l’immobile diviene di proprietà del comune dopo i 90 giorni dalla notifica dell’ordine di demolizione senza che siano state eseguite le demolizioni richieste, eventuali permessi di costruire in sanatoria emessi successivamente non sono considerati legittimi.
La questione
Questa decisione si allinea con le disposizioni dell’art. 31 del D.P.R. n. 380 del 2001, che stabilisce le modalità e le conseguenze dell’inottemperanza agli ordini di demolizione, e sottolinea la funzione restitutiva dell’ordine di demolizione, inteso a ripristinare la legalità violata dalla costruzione abusiva. La Corte ha messo in luce la funzione dell’ordine di demolizione non solo come misura sanzionatoria, ma anche come strumento per il ripristino delle condizioni urbanistiche preesistenti, marcando la differenza tra questo e altri tipi di interventi amministrativi o giurisdizionali.
Inoltre, la sentenza ha ribadito che le preclusioni all’esecuzione di un ordine di demolizione possono derivare solo da cambiamenti che incidono sull’abusività stessa dell’opera o sulla sua destinazione a fini leciti, stabilendo così un principio importante per la gestione delle opere abusive e il loro trattamento legale.
La Corte ha anche evidenziato l’importanza di un esame approfondito e autonomo da parte del giudice dell’esecuzione, in riferimento alla validità delle eventuali concessioni post-acquisizione, sottolineando il ruolo del giudice penale nel valutare la legittimità dei provvedimenti di condono o sanatoria che potrebbero emergere nel caso specifico.
Questa pronuncia si configura quindi come un punto di riferimento cruciale per l’interpretazione delle norme che regolano la demolizione delle costruzioni abusive e il ripristino dello stato dei luoghi, rinforzando l’approccio rigoroso che deve essere seguito nella gestione delle violazioni edilizie e nella tutela del patrimonio urbanistico comunale.