News

DL Salva Casa: estensione alle liti pendenti e sanatorie per gli abusi edilizi

Il Consiglio di Stato ha chiarito che la legge Salva casa (L. 105/2024) si applica anche alle controversie pendenti, inclusi i casi di abusi edilizi ancora in fase di contestazione. Con la sentenza n. 7486 del 9 settembre 2024, il Consiglio di Stato ha esaminato un caso riguardante un mutamento di destinazione d’uso
 

20 SETTEMBRE 2024

Il Consiglio di Stato ha chiarito che la legge Salva casa (L. 105/2024) si applica anche alle controversie pendenti, inclusi i casi di abusi edilizi ancora in fase di contestazione. Con la sentenza n. 7486 del 9 settembre 2024, il Consiglio di Stato ha esaminato un caso riguardante un mutamento di destinazione d’uso (da deposito a residenza) sanzionato dal Comune di Napoli nel 2019. Oggi, l’intervento è disciplinato dall’art. 23-ter della L. 105/2024, più flessibile rispetto alla normativa precedente.
 
Il giudice ha stabilito che una sentenza sfavorevole basata sul regime antecedente la legge del 2024 non preclude al privato di presentare una nuova domanda di sanatoria secondo la normativa sopravvenuta. Pertanto, anche dopo una decisione definitiva che conferma un abuso edilizio, il Comune può adottare, su istanza del privato, un nuovo provvedimento favorevole applicando le norme della legge 105/2024.
 
In caso di rigetto della domanda del privato da parte del Comune, tornerà efficace l’ingiunzione di ripristino originaria, insieme a un diniego di sanatoria aggiornato alla legge del 2024. La nuova normativa riapre così opportunità per sanare abusi già accertati ma non ancora eliminati, e per le liti pendenti.
 
Tuttavia, la L. 105/2024 non si applica agli abusi già rimossi o alle sanzioni pecuniarie già pagate. I terzi danneggiati da un abuso, come i vicini che avevano segnalato l’irregolarità, potranno chiedere solo il risarcimento per il disagio subito nel periodo in cui la costruzione era illegittima, se interviene una sanatoria.