Decreto Salva-Casa, ora è legge
Il decreto Salva Casa è legge. Il Senato, infatti, nella seduta del 24 luglio 2024, a pochi giorni di distanza da quella della Camera, ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione, con modificazioni, del D.L. n. 69/2024, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.
2 AGOSTO 2024
Il decreto Salva Casa è legge. Il Senato, infatti, nella seduta del 24 luglio 2024, a pochi giorni di distanza da quella della Camera, ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione, con modificazioni, del D.L. n. 69/2024, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.
Il recente “Decreto Salva Casa” rappresenta un punto di svolta nella legislazione edilizia e urbanistica italiana, con implicazioni significative per la professione legale. Questo articolo esamina le principali innovazioni introdotte dal decreto e le loro implicazioni giuridiche.
Ampliamento delle categorie di interventi in edilizia libera
Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’ampliamento delle categorie di interventi realizzabili in regime di edilizia libera. Le nuove disposizioni permettono, ad esempio, l’installazione di pergole bioclimatiche e vetrate panoramiche amovibili senza permessi su porticati privi di diritti d’uso pubblico. Queste modifiche necessitano di una comprensione dettagliata da parte dei giuristi, poiché ridisegnano i confini tra le attività edificatorie libere da autorizzazioni e quelle che necessitano di titoli abilitativi.
Regole per il recupero dei sottotetti
Il decreto introduce specifiche disposizioni per il recupero dei sottotetti, anche in deroga alle distanze minime legali, purché siano rispettati i limiti di distanza vigenti al momento della costruzione originale dell’edificio. Questo aspetto solleva questioni legali complesse relative ai diritti dei proprietari confinanti e agli standard urbanistici preesistenti.
Nuove regole per dimostrare lo stato legittimo degli immobili
La legittimità degli immobili può ora essere dimostrata attraverso il titolo abilitativo originale o tramite titoli successivi che hanno disciplinato interventi edilizi, anche parziali. Inoltre, la possibilità di dimostrare lo stato legittimo tramite sanzioni pagate o tolleranze costruttive introduce una flessibilità significativa nel trattamento degli abusi edilizi, richiedendo una revisione critica della giurisprudenza esistente in materia di sanatoria edilizia.
Cambio di destinazione d’uso
Il decreto facilita il cambio di destinazione d’uso delle unità immobiliari, permettendo modifiche sia “con” che “senza opere”, e ampliando le possibilità di trasformazione funzionale degli spazi. Questo mutamento normativo è particolarmente rilevante per i giuristi, in quanto implica un’attenta verifica delle normative locali e della compatibilità con gli strumenti urbanistici vigenti.
Requisiti di abitabilità e tolleranze costruttive
Significative anche le modifiche ai requisiti di abitabilità, che vedono una riduzione delle superfici minime e delle altezze richieste per i monolocali e i bilocali, a condizione che siano garantite le condizioni igienico-sanitarie necessarie. Inoltre, il decreto stabilisce nuove tolleranze costruttive e esecutive per gli interventi realizzati, mitigando le conseguenze di eventuali irregolarità minori.
Proroga termini per la rimozione degli abusi e gestione degli immobili abusivi
Il decreto estende i termini per la rimozione degli abusi edilizi e regola l’alienazione o la conservazione degli immobili abusivi da parte dei comuni, considerando anche interessi culturali e paesaggistici. Queste disposizioni offrono nuovi strumenti legali per la gestione degli abusi, ma richiedono una rigorosa interpretazione legale per assicurare la conformità con i principi di giustizia e equità.
Conclusioni
Il “Decreto Salva Casa” rappresenta una significativa evoluzione nella regolamentazione del settore edilizio e urbanistico. Le sue disposizioni impattano direttamente sulla pratica legale nel settore, richiedendo agli avvocati e ai consulenti legali una profonda comprensione e adattamento alle nuove normative. Inoltre, la complessità e la portata delle modifiche introdotte sottolineano l’importanza di un aggiornamento continuo e di una discussione approfondita all’interno della comunità legale per navigare efficacemente le sfide poste dal nuovo quadro normativo.