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Ripartizione dell’onere della prova in materia edilizia

Il Consiglio di Stato, (Sez. VI), sentenza 24 giugno 2024, n. 5547 ha chiarito alcuni aspetti fondamentali riguardanti l'onere della prova in materia di opere edilizie potenzialmente abusive
 

8 LUGLIO 2024

Il Consiglio di Stato, (Sez. VI), sentenza 24 giugno 2024, n. 5547 ha chiarito alcuni aspetti fondamentali riguardanti l’onere della prova in materia di opere edilizie potenzialmente abusive. Questo tema è cruciale per gli operatori della pubblica amministrazione impegnati nella gestione del territorio e nel controllo delle costruzioni.
 
Il punto centrale di questi chiarimenti è che il privato cittadino deve dimostrare con certezza la data di realizzazione di un’opera per avvalersi di eventuali sanatorie o per escludere la necessità di un titolo edilizio. Questo onere probatorio è necessario per stabilire se l’opera rientra in regimi normativi antecedenti che non richiedevano specifici permessi, come previsto dall’articolo 31 della legge del 17 agosto 1942, n. 1150, e modificato successivamente dalla legge ponte del 6 agosto 1967, n. 765.
 
Le sentenze citate delineano anche le modalità con cui il privato può supportare le proprie affermazioni: attraverso documentazioni come aerofotogrammetrie o dichiarazioni sostitutive che attestino l’edificazione antecedente al 1 settembre 1967. Al contempo, è richiesto al Comune di fornire prove concrete circa la datazione dell’opera, specialmente quando ci sono incertezze o modifiche significative alla struttura originaria.
 
Interessante è l’approccio del giudice amministrativo rispetto all’utilizzo delle prove raccolte in sede penale. In assenza di divieti specifici e seguendo il principio dell’atipicità delle prove, il giudice amministrativo può adottare tali prove come fonte esclusiva del proprio convincimento. Ciò, però, deve avvenire attraverso un esame critico indipendente delle prove, garantendo un’analisi globale e non limitata a singoli elementi.
 
Queste indicazioni sono essenziali per gli operatori della pubblica amministrazione per comprendere meglio i propri doveri e le procedure da seguire nella gestione delle opere edilizie, contribuendo così alla legalità e alla regolarità urbanistica. La chiarezza su questi aspetti aiuta a prevenire situazioni di incertezza legale e a garantire un corretto sviluppo urbano, nel rispetto delle norme vigenti.