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Nuovo Decreto PNRR: i riflessi su Comuni e Province

Le dichiarazioni dei vertici ANCI e UPI, sul nuovo PNRR, dopo la pubblicazione in G.U. del decreto legge 2 marzo 2024, n. 19  
 

15 MARZO 2024

Il presidente dell’Associazione dei Comuni, Antonio Decaro, ha commentato la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Decreto PNRR (cd. Decreto PNRR 4, decreto legge 2 marzo 2024, n. 19): “Siamo soddisfatti dell’esito di questa lunga vicenda, che per alcuni mesi aveva suscitato incertezze intorno ai progetti del PNRR affidati ai Comuni dopo che 10 miliardi del Piano europeo erano stati spostati su altri settori. Oggi infatti possiamo dire che tutti i finanziamenti sono stati recuperati facendo ricorso ad altri Fondi statali, come l’Associazione dei Comuni aveva chiesto, e che quindi nessun cantiere in nessuno degli 8mila Comuni italiani interessati dovrà fermarsi”.

Attuazione PNRR: i finanziamenti per i cantieri

 
Ma il risultato va oltre l’integrale copertura di quanto era stato stanziato – ha aggiunto il presidente dell’ANCI – infatti il Governo ha recepito altre richieste avanzate dai Comuni italiani. Le procedure semplificate che avevamo conquistato per i progetti PNRR rimarranno le stesse anche per i progetti ora tornati sotto il finanziamento ordinario. I Ministeri competenti rimarranno gli stessi, evitando così di dover rifare e duplicare iter burocratici già completati, così come il sistema di rendicontazione. Abbiamo anche ottenuto una norma che chiedevamo da tempo, cioè la possibilità che i sindaci vengano nominati commissari speciali per la realizzazione di opere eventualmente in ritardo, come già è previsto nel campo dell’edilizia scolastica”.
Ora – ha concluso il rappresentante dei sindaci – dovremo impegnarci affinché il ricorso ai Fondi nazionali non abbia come paradossale conseguenza la riduzione di altri finanziamenti destinati ai Comuni per investimenti legati a piccole opere, alla tutela del territorio e alla ricostruzione. Sarebbe autolesionista, per l’Italia, frenare la corsa agli investimenti ora che i Comuni hanno confermato di essere gli enti pubblici più efficaci ed efficienti nella realizzazione di opere pubbliche utili ai cittadini e ai territori”.
 

Il punto di vista delle Province


Semplificazioni per accelerare i flussi di spesa, un monitoraggio costante dello stato di attuazione dei progetti per intervenire a risolvere per tempo le criticità e l’apertura di un dialogo sul profilo tecnico con la struttura del Ministero per consentire alle Province di contribuire a pieno all’attuazione del PNRR e di portare a termine gli oltre 1.750 cantieri per nuove scuole sicure, moderne e accoglienti. In settimana si è infatti tenuto l’incontro tra il presidente dell’UPI (Unione delle Province d’Italia) Michele de Pascale e il ministro della Coesione e del PNRR Raffaele Fitto, un incontro richiesto dalle Province per un confronto sulle misure previste dal nuovo Decreto PNRR.
 
Abbiamo posto al Ministro tre questioni su cui le Province chiederanno di intervenire nell’iter di conversione del decreto – ha sottolineato il presidente de Pascale – misure per rafforzare la capacità amministrativa; risorse espressamente dedicate alle Province per la digitalizzazione; norme per semplificare e velocizzare la spesa degli investimenti, che è rallentata da procedure burocratiche lente e complesse”. “Abbiamo presentato al ministro Fitto i risultati di un monitoraggio svolto in questi giorni, da cui risulta che sui 3 miliardi di investimenti assegnati alle Province, a causa del costo dei materiali e dell’energia c’è stato un aumento di circa il 30%, coperto solo per la metà dagli strumenti fino ad ora introdotti dal Governo. Per coprire questi ulteriori 150 milioni, che non possono pesare sui bilanci delle Province, chiediamo di consentire in automatico l’utilizzo delle economie di gara, di prevedere l’accesso al fondo prosecuzione delle opere pubbliche per tutti gli Enti che ne dimostrino la necessità, di responsabilizzare non solo i soggetti attuatori, ma anche le amministrazioni centrali, a rilasciare le validazioni necessarie per ottenere la liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori in tempi idonei”.