Quarto Rapporto Ambiente SNPA: crescono le fonti rinnovabili e la raccolta differenziata
Rapporto Ambiente, nell'indagine vengono analizzati temi come cambiamento climatico e inquinamento atmosferico
8 MARZO 2024
Disponibile il quarto “Rapporto Ambiente” di SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente): si tratta di una analisi in 21 punti sullo stato dell’ambiente in Italia, per capire quali trend stanno andando nella direzione giusta e quali no, cosa risulta stabile, quali elementi andrebbero maggiormente indagati e migliorati. Un quadro complessivo buono, ma che richiede attenzione e impegno costanti.
Una sezione del Rapporto è dedicata alle migliori azioni messe in campo dal Sistema nazionale SNPA (composto da ISPRA e dalle Agenzie ambientali ARPA/APPA) sulle principali tematiche ambientali. Gli indicatori che popolano il Rapporto Ambiente sono utili a monitorare gli obiettivi fissati dal Green Deal europeo, dall’Agenda 2030, dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e dall’Ottavo programma d’azione ambientale.
Quello fotografato dal Rapporto è un Paese in linea con gli obiettivi europei e di sviluppo sostenibile per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che raggiunge buoni livelli di raccolta differenziata dei rifiuti e diminuisce lo smaltimento in discarica. Continua il lento miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto del particolato PM2,5 buoni risultati con l’agricoltura biologica, aumentano i controlli agli impianti produttivi.
Cambiamento climatico
L’Italia registra, negli ultimi trenta anni (1991–2020), valori di anomalia della temperatura media spesso superiori a quello medio globale sulla terraferma. Il 2022 risulta essere l’anno più caldo di tutta la serie dal 1961, con una marcata anomalia della temperatura media di +1,23 °C rispetto alla media 1 climatologica 1991–2020, superiore di +0,58 °C rispetto al precedente record assoluto del 2018 e di +1,0 °C rispetto al valore del 20211 .
Inquinamento
Negli ultimi trent’anni le emissioni di gas serra prodotte dall’Italia si sono ridotte di circa un quinto rispetto al 1990, passando da 521 a 418 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (1990-2021), riducendosi del 19,9%. Nel 2021, dopo la battuta d’arresto dovuta essenzialmente al periodo pandemico, le emissioni di gas serra in Italia mostrano un incremento dell’8,5% rispetto al 2020. In particolare, le emissioni che ricadono nel campo di applicazione del regolamento “Effort sharing” (EU) 2018/842, nel 2030, secondo lo scenario a politiche correnti, si ridurranno del 28,5% rispetto ai livelli del 2005, a fronte di un obiettivo di riduzione del 43,7%.
Energia pulita
Le fonti rinnovabili, grazie alle politiche di incentivazione attuate, sono cresciute da 14 Mtep del 2005 a 29 Mtep del 2021, raggiungendo circa il 20% del mix energetico del paese. Contestualmente, la domanda di energia da fonti fossili ha registrato una contrazione complessiva di circa 60 Mtep e un decremento medio annuo del 3%, con riduzioni del petrolio e del carbone molto più sensibili rispetto a quelle registrate dal gas naturale.