News

Nadef approvato in Consiglio dei ministri, interventi contro il caro energia

Il ministro dell'Economia Giorgetti: "Dal Governo approccio prudente, realistico e sostenibile"

7 NOVEMBRE 2022

La Nota di aggiornamento al Def (Nadef) è stata approvata dal Consiglio dei ministri (Cdm n. 3) svoltosi venerdì scorso. Il documento contiene i valori aggiornati, tendenziali e programmatici, di finanza pubblica e del quadro macroeconomico, rivedendo e integrando le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica approvate lo scorso 28 settembre, elaborando anche lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025.
 
Nadef: l’approvazione
Il documento, approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro Giancarlo Giorgetti, destina per il 2023 circa 21 miliardi di euro alle misure di contrasto all’aumento dei costi energetici, da cui deriva anche l’impennata dell’inflazione. A queste risorse si aggiungono circa 9 miliardi derivanti dal cosiddetto extragettito del 2022.
“L’obiettivo del Governo – ha spiegato il ministro Giorgetti nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del Cdm – è mitigare gli effetti del caro energia su famiglie e imprese, concentrando su di essi larga parte degli interventi. Abbiamo affrontato e approvato la Nadef con un approccio prudente, realistico e sostenibile”.
 
Le dichiarazioni del ministro dell’Economia
In vista della predisposizione della prossima Legge di Bilancio, il Governo ha, in ulteriore istanza, approvato la Relazione al Parlamento per richiedere l’autorizzazione allo scostamento di bilancio, dove sono fissati gli obiettivi del deficit al 4,5% nel 2023, 3,7% nel 2024 e 3% nel 2025 e in cui si dà conto dell’extra gettito di 9,1 miliardi per il 2022.
“Ci presentiamo davanti al Parlamento con atteggiamento responsabile, consapevoli che fare previsioni a lungo termine può essere, in questo momento, un esercizio di pura accademia”, ha aggiunto il ministro Giorgetti sottolineando che il governo è “pronto a fronteggiare i rischi di recessione che da più parti a livello globale ed europeo vengono evocati”.
Nel corso del Cdm è stato infine dato il via libera a una spending review ministeriale che consentirà di realizzare un risparmio di spesa pari a 800 milioni nel 2023, 1,2 miliardi nel 2024 e 1,5 miliardi nel 2025.