Mancano le risorse e le strutture tecniche, mentre le procedure speciali per la realizzazione dei progetti non sono ancora state attivate
22 SETTEMBRE 2021
Il congegno del PNRR non è ancora propriamente in funzione e già fioccano segnalazioni di ritardi e storture; non un segnale confortante per l'esecutivo, che ha rassicurato l'opinione pubblica in questi mesi descrivendo il Recovery Plan nostrano come il vademecum per la tanto agognata riconquista della normalità. Invece, dobbiamo fare i conti con l'allarme lanciato dai commissari straordinari alle grandi opere: falsa partenza per le procedure speciali, organi di vigilanza ed esecutivi ancora latitanti, assenza di risorse e strutture tecniche.
Al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini è stata indirizzata una lettera per sensibilizzare il governo in merito alle difficoltà e all'impegno che occorre profondere, a tutti i livelli dell'Amministrazione, per realizzare le 102 opere commissariate. In questo contesto sarebbe necessario incidere sui passaggi progettuali e autorizzativi per evitare un ingolfamento dalle conseguenze nefaste: non si può dunque prescindere da un intervento chiarificatore e attuativo da parte delle istituzioni, concludono i commissari, altrimenti le faraoniche risorse messe a disposizione da Bruxelles grazie a Next Generation UE rischiano di tramutarsi in un gigantesco fallimento, forse tra i più dolorosi dell’intera storia repubblicana.