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Decreto Semplificazioni, meno vincoli e regole per i beni di interesse culturale

Il presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane Giacomo di Thiene ha ringraziato i ministri della PA e della Cultura, Brunetta e Dario Franceschini, per l’impegno profuso sul tema

21 LUGLIO 2021

Assicurare la valorizzazione e il mantenimento degli immobili di interesse storico e culturale è ora una delle priorità riconosciute dal decreto Semplificazioni (d.l. n. 77/2021), il provvedimento che delinea il meccanismo di governance del Pnrr, il Recovery Plan italiano. Al riguardo Giacomo di Thiene, presidente dell'Associazione Dimore Storiche Italiane ha voluto sottolineare l'importanza di un'iniziativa volta a liberare i beni storici da vincoli e regole tanto rigidi da impedirne lo sfruttamento, rallentando dunque quel processo di ripresa economica "che vede nei centri storici e nei piccoli borghi uno degli elementi principali della ripartenza del Paese".

Secondo di Thiene, “I centri storici delle più belle città d'Italia sono infatti pieni di immobili costruiti prima del 1975: dunque come tali non in linea con i parametri aero-illuminanti definiti per legge dal decreto ministeriale del 5 luglio di quell'anno. Fino ad oggi, quindi, l’intreccio fra stratificazione normativa e rigida burocrazia non consentiva il restauro e il riutilizzo degli immobili vincolati in mancanza del rispetto di questi parametri, sopravvenuti dopo la loro costruzione. Una di quelle situazioni normative per cui sarebbe bastato applicare un po’ di buonsenso, ma che tuttavia la burocrazia italiana non è mai riuscita a sbloccare." Grazie al nuovo emendamento, per un immobile edificato prima del '75, anche qualora rientri nell'ambito della ristrutturazione edilizia e nel cambio di destinazione d'uso, sarà possibile conferire validità ai nuovi parametri, già in vigore in diverse Regioni del Paese per quanto concerne il recupero dei sottotetti, "ma sempre mantenendo al centro del processo decisionale le Soprintendenze. Una norma immediatamente applicabile, che consente da subito di velocizzare l’iter di approvazione dei progetti e di ridurre i passaggi amministrativi, con conseguente risparmio di risorse economiche per lo Stato e per il proprietario dell’immobile oggetto di intervento. Credo si tratti di un bell'esempio di cooperazione tra Ministeri - ha affermato di Thiene in conclusione - e segnatamente tra il Ministero della Funzione Pubblica e il Ministero della Cultura. Per questo, a nome di tutta l'Associazione, plaudo ai ministri Renato Brunetta e Dario Franceschini, che hanno colto l'importanza di tale modifica: un cambio che consentirà agli immobili di interesse culturale di concorrere alla ripartenza economica post pandemica del nostro Paese."