IMU, pubblicato in Gazzetta il decreto che amplia le possibilità di differenziazione delle aliquote
Dal 2026 regole integrate per abitazioni, fabbricati rurali, immobili merce e terreni agricoli
18 NOVEMBRE 2025
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 novembre 2025 il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 6 novembre 2025, che integra il precedente provvedimento del 6 settembre 2024 sulle fattispecie IMU in cui i Comuni possono differenziare le aliquote. Il decreto introduce nuove possibilità di articolazione del prelievo, con effetti operativi a partire dall’anno d’imposta 2026.
Maggiore flessibilità nell’articolazione delle aliquote IMU
Il decreto, composto da due articoli, aggiorna il quadro regolatorio individuando ulteriori situazioni in cui i Comuni possono modulare l’aliquota IMU. Le novità riguardano, tra l’altro:
-le abitazioni principali di lusso (categorie A/1, A/8 e A/9);
-i fabbricati rurali ad uso strumentale;
-i fabbricati costruiti e destinati alla vendita (immobili merce);
-i terreni agricoli, anche in funzione di specifiche caratteristiche colturali;
-alcuni immobili produttivi del gruppo catastale D;
-gli altri immobili diversi dall’abitazione principale.
La norma amplia dunque lo spettro delle casistiche, fornendo ai Comuni una leva più articolata per calibrare il prelievo sul patrimonio immobiliare, nell’ambito dei limiti previsti dalla legge 160/2019.
Decorrenza dal 2026 e impatto sui regolamenti comunali
Il provvedimento chiarisce che le nuove condizioni di differenziazione si applicano dal 2026, consentendo agli enti locali di recepirle nei propri regolamenti e nei prospetti delle aliquote IMU da approvare per il prossimo esercizio.
L’integrazione arriva in una fase di revisione degli strumenti operativi degli enti locali, parallelamente alla messa a disposizione – dal 12 novembre – dell’applicazione informatica per la compilazione e trasmissione del Prospetto delle aliquote IMU 2026 sul Portale del federalismo fiscale.
Con questa modifica, il MEF prosegue l’attività di aggiornamento delle fattispecie di riferimento, assicurando coerenza tra normativa, strumenti applicativi e autonomia regolamentare dei Comuni nella gestione della fiscalità immobiliare.