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Cassazione: annullato l’accertamento TARI per difetto di motivazione

30 SETTEMBRE 2025

Con la sentenza n. 21875 del 29 luglio 2025, la Corte di Cassazione ha riaffermato l’importanza dell’obbligo di motivazione negli atti impositivi, respingendo il ricorso presentato da un Comune in materia di TARI. Il caso riguardava un avviso di accertamento in rettifica, con cui l’ente aveva negato la riduzione richiesta da un contribuente.

 
Secondo i giudici, l’atto risultava privo di una motivazione adeguata: l’amministrazione si era limitata a richiamare genericamente il regolamento comunale TARI, senza indicare i concreti elementi di fatto che giustificavano il diniego. Solo nel corso del giudizio erano emersi i presupposti effettivi della maggiore pretesa tributaria.
 
La Suprema Corte ha così confermato la valutazione già compiuta dalla Commissione tributaria regionale, che aveva ritenuto l’avviso non conforme all’art. 7, comma 1, della legge 212/2000 (Statuto del contribuente). Tale norma impone alle amministrazioni di esplicitare sin dall’inizio le ragioni che sostengono la pretesa fiscale, a garanzia della trasparenza e del diritto di difesa del contribuente.