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TARI e luoghi di culto: la risoluzione del MEF chiarisce i limiti e le agevolazioni possibili

18 SETTEMBRE 2025

Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato la Risoluzione n. 1/DF del 15 settembre 2025, che interviene sul tema dell’applicazione della TARI agli edifici destinati al culto.

 
Secondo il Ministero, la normativa non prevede alcuna esenzione automatica per queste strutture e i Comuni non hanno facoltà di introdurre riduzioni generalizzate.
 
La costante giurisprudenza ha infatti chiarito che i luoghi di culto, in quanto tali, non sono esclusi dall’imposta sui rifiuti. Tuttavia, resta ferma la possibilità per i Comuni, nell’esercizio della potestà regolamentare, di prevedere specifiche agevolazioni.
 
Queste possono riguardare solo le aree che, per loro natura e utilizzo, non producono o producono in misura ridotta rifiuti urbani. È quindi necessaria una valutazione concreta delle superfici e delle loro funzioni.
 
Se il regolamento comunale non prevede alcuna riduzione, le superfici dei luoghi di culto restano assoggettate alla TARI. In tal caso, però, l’ente deve comunque applicare i principi di proporzionalità e ragionevolezza.
Ciò significa che la tariffa deve essere adeguata alla reale quantità di rifiuti prodotta, evitando disparità e garantendo coerenza con la finalità del tributo.