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Cosap: la Cassazione riafferma l’obbligo del canone anche in assenza di concessione formale

29 LUGLIO 2025

Con la sentenza n. 17182 del 26 giugno 2025, la Corte di Cassazione ha confermato il diritto del Comune a riscuotere il canone per l’occupazione di suolo pubblico (Cosap), respingendo il ricorso di una società pubblicitaria. L’ente locale aveva emesso alcuni avvisi di pagamento relativi a impianti installati sul territorio comunale, dopo anni di silenzio amministrativo. La società ricorrente sosteneva di aver maturato un legittimo affidamento nella non debenza del canone, anche per l’assenza di richiami specifici nei provvedimenti autorizzativi.
 
Tuttavia, per la Suprema Corte non conta l’inerzia dell’ente, se non ai fini della prescrizione: il Cosap è un corrispettivo dovuto per l’uso particolare o esclusivo del bene pubblico, a prescindere dalla presenza di una concessione formale. È sufficiente l’occupazione di fatto per far sorgere l’obbligo di pagamento, e tale obbligazione non può essere oggetto di rinuncia tacita da parte dell’Amministrazione, essendo necessaria – come noto – una manifestazione espressa e scritta di volontà.
 
Il principio affermato è chiaro: il diritto al canone nasce con l’occupazione del bene pubblico, non con l’atto di accertamento, e non può essere oggetto di trattativa o disapplicato per comportamenti omissivi dell’ente. Un richiamo forte alla certezza giuridica e alla responsabilità dell’utilizzatore.