Scaduto il termine per l’acconto IMU 2023, si apre la strada del ravvedimento
26 GIUGNO 2023
Il 16 giugno 2023 è scaduto il termine per effettuare il versamento dell’acconto IMU 2023 e per i contribuenti che non sono riusciti ad effettuare tale adempimento si apre ora la strada del ravvedimento operoso, istituto che negli ultimi anni ha subìto rilevanti modifiche.
Com’è noto il ravvedimento operoso, introdotto dall’
art. 13 del d.lgs. n. 472/97, consente al contribuente di regolarizzare eventuali inadempienze tributarie (omesso versamento, ommessa o infedele denuncia, ecc.) con il versamento di una sanzione ridotta e degli interessi legali (che dal 1° gennaio 2023 sono aumentati al 5%).
In sostanza la disciplina contenuta nell’art. 13 del d.lgs. 472/97 è finalizzata ad incentivare l’adempimento, seppure tardivo, degli obblighi imposti dalla legge ai contribuenti, attraverso un sistema premiale che consente di accedere, in presenza di determinati presupposti, alla riduzione delle sanzioni stabilite dalla legge per le violazioni tributarie.
Al riguardo si segnala che dopo il
decreto-legge 124/2019 è possibile usufruire del ravvedimento anche oltre un anno dalla violazione e fino a quando il comune non notificherà un atto di accertamento.
Pertanto, nel caso in cui il contribuente si avvale del ravvedimento, le sanzioni per omesso versamento saranno le seguenti:
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ravvedimento sprint (fino a 14 giorni): 0,1% al giorno, fino a 14 giorni (1,4%)
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ravvedimento breve (dal 15° al 30° giorno): 1,5%
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ravvedimento intermedio (dal 31° al 90° giorno): 1,67%
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ravvedimento lungo (entro un anno dalla violazione): 3,75% (1/8 del 30%)
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ravvedimento lunghissimo (entro due anni dalla violazione): 4,29% (1/7 del 30%)
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ravvedimento perpetuo (oltre due anni dalla violazione): 5% (1/6 del 30%)