3 FEBBRAIO 2023
Con la sentenza n. 998 del 16/1/2023 la Cassazione ha affermato che in caso di violazioni Tarsu per più periodi di imposta si applica una sanzione unica calcolata con il criterio del cumulo giuridico, accogliendo il ricorso di una società che aveva chiesto l’applicazione del cumulo giuridico delle sanzioni relativamente a cinque avvisi di accertamento per la TARSU dal 2005 al 2009.
Sul punto la Cassazione evidenzia che in tema di Tarsu il D.Lgs. n. 507/93 consente al contribuente di limitarsi a denunciare le sole variazioni intervenute successivamente alla presentazione della dichiarazione originaria, senza dover rinnovare la propria dichiarazione anno per anno; posto, però, che ad ogni anno solare corrisponde una obbligazione tributaria, qualora la denunzia sia stata incompleta, infedele oppure omessa, l’obbligo di formularla si rinnova di anno in anno, con la conseguenza che l’inottemperanza a tale obbligo, comporta l’applicazione della sanzione anche per gli anni successivi al primo. D’altro canto, la protratta inottemperanza all’obbligo di presentare la denuncia non provoca la decadenza, per decorso del tempo, del potere del Comune di accertare le superfici non dichiarate che continuino ad essere occupate o detenute, ovvero gli altri elementi costituenti il presupposto della tassa.
Pertanto, qualora il contribuente effettui una iniziale denuncia infedele (o incompleta) e negli anni successivi resti inerte, in questi anni, non presentando la dichiarazione dovuta, si trova nella stessa condizione di chi abbia omesso di presentarla.