5 FEBBRAIO 2021
Le risultanze di Google Maps possono essere utilizzare per effettuare gli accertamenti relativi alla tassa rifiuti. Lo ha affermato la Commissione tributaria regionale di Roma con la sentenza n. 4064 del 17/12/2020, confermando la decisione di primo grado che aveva respinto il ricorso di un contribuente che aveva tra l’altro eccepito l’inammissibilità delle immagini satellitari recuperate su Google Maps.
La questione sottoposta all’esame della CTR Roma riguarda un avviso di accertamento per omessa dichiarazione e versamento della Tarsu-Tares-Tari per le annualità dal 2010 al 2015 relativamente ad un immobile in locazione da parte della società ricorrente per la quota di superficie adibita ad esposizione di prodotti finiti destinati alla vendita, mai dichiarata dalla ricorrente.
La stessa contesta il difetto di motivazione dell’avviso di accertamento ed evidenzia in primo luogo che per l’individuazione della superficie dell’immobile ripreso a tassazione sarebbe stato fatto riferimento a rilevazioni perimetrali non presenti nella motivazione degli avvisi, e comunque non verificabili dalla contribuente. Inoltre la ricorrente deduce l’inammissibilità della documentazione prodotta relativa alla “perimetrazioni perimetrali” derivanti da immagini satellitari recuperate su Google Maps.