13 OTTOBRE 2020
Importante sentenza della Cassazione conferma il recente orientamento sulla presenza dell’intero nucleo familiare nella casa adibita ad abitazione principale.
Nel caso discusso, il comune aveva negato l’agevolazione Imu prevista per l’abitazione principale perché, pur avendo il contribuente la residenza anagrafica nell’immobile, il proprio coniuge aveva spostato la residenza anagrafica in un immobile di altro Comune, sebbene per esigenze lavorative. La Corte di cassazione ricorda che la disciplina Imu dispone che «per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente»; ciò comporta che «in riferimento alla stessa unità immobiliare tanto il possessore quanto il suo nucleo familiare non solo vi dimorino stabilmente, ma vi risiedano anche anagraficamente», anche considerando che le norme agevolative sono di stretta interpretazione.