E0596WEB
Pratica
27 LUGLIO 2022
Dopo alcuni anni segnati dal blocco della riscossione, stabilita dai provvedimenti governativi diretti a contenere i disagi della pandemia da Covid-19, gli enti locali possono riprendere le attività volte al recupero dei propri crediti, con l’attivazione della riscossione coattiva. Preme evidenziare che tale attività, nell’attuale contesto di finanza destinata ad autofinanziarsi, regolata dalla disciplina della contabilità “armonizzata”, ancora in evoluzione, può costituire un elemento strategico nella gestione dell’ente locale. Peraltro, senza un’adeguata attività di riscossione coattiva, rischia di essere vanificata l’attività accertativa posta in essere dall’ente locale, con riflessi negativi sul bilancio comunale. A ciò va aggiunto che la verifica del grado di riscossione è ora ancor più necessaria dopo i vincoli posti dal legislatore durante l’emergenza sanitaria e perché, in ogni caso, la capacità di riscossione dell’ente locale è un parametro controllato dalla Corte dei Conti. La pratica proposta è stata aggiornata al fine di facilitare ai Comuni l’avvio dell’internalizzazione della riscossione coattiva, che, in ragione di quanto sottolineato, consente una gestione più oculata dei costi del servizio, grazie alla possibilità di ottimizzare le azioni di recupero, vantando una maggior conoscenza del territorio e, nel contempo, consente di concorrere alla salvaguardare degli equilibri di bilancio.
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