
Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione: opportunità, rischi e soluzioni pratiche
Dall’ottimizzazione delle risorse alla lotta alla corruzione, ecco come monitorare l’IA nei processi pubblici con trasparenza, formazione specializzata e strumenti normativi
6 GIUGNO 2025
L’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella Pubblica Amministrazione, trasformando processi decisionali e operativi. Questo sviluppo richiede un monitoraggio costante per massimizzare benefici e prevenire rischi di opacità, discriminazioni e perdita di fiducia. Occorre dunque un approccio sistematico che integri formazione mirata, trasparenza sui modelli, governance normativa e strumenti di valutazione dell’impatto.
Soluzioni immediate a problemi complessi: di cosa si occupa l’IA
All’interno della Pubblica Amministrazione, l’IA si figura come un valido strumento per una molteplicità di mansioni, prima affidate esclusivamente a un personale spesso insufficiente. In particolare, l’IA interviene in alcune delle sfide più gravose della PA:
⦁ Ottimizzazione delle risorse: fornire un’analisi approfondita dei flussi di traffico urbano e dei picchi di domanda sanitaria affinché si possano distribuire infrastrutture e personale in modo efficiente.
⦁ Gestione delle crisi: sfruttare modelli di apprendimento automatico e di analisi predittiva per anticipare emergenze naturali o sanitarie, permettendo di coordinare soccorsi e comunicazioni in tempo reale.
⦁ Efficienza nei servizi: sistemi intelligenti monitorano i consumi energetici negli edifici pubblici, individuano eventuali perdite idriche e ottimizzano la raccolta dei rifiuti, riducendo costi e impatto ambientale.
⦁ Prevenzione della corruzione: l’IA individua anomalie nei dati, effettua audit automatizzati e controlli incrociati rafforzando la trasparenza e promuovendo un ambiente istituzionale più integro.
Percezione del personale e formazione
L’indagine FPA “Intelligenza artificiale e PA: l’opinione dei dipendenti pubblici”, presentata al FORUM PA 2025, si basa su un questionario online a cui hanno risposto 1.042 persone, che nell’83% sono dipendenti pubblici. Il 47,1% ritiene che l’IA migliori la produttività quotidiana, mentre solo il 13 % ne teme l’utilizzo per il rischio di obsolescenza della propria professione. Nonostante l’IA sia largamente valutata come un pratico aiuto, il 26,5% richiede percorsi di formazione più specializzati in materia, mettendo in luce il divario tra potenzialità tecnologiche e offerta formativa. Per garantire un’adozione responsabile, è essenziale allineare i programmi di aggiornamento alle esigenze dei diversi profili professionali.
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