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Conferimento funzioni dirigenziali al RUP

Responsabile di progetto rinviato a giudizio, attenzione al conferimento di funzioni dirigenziali

17 FEBBRAIO 2025

Nel caso di un dipendente comunale rinviato a giudizio, per fatti penalmente rilevanti commessi come Rup (Responsabile unico di progetto) nell’ambito di un contratto di appalto per la realizzazione di lavori, è opportuno che l’amministrazione “ponderi adeguatamente il conferimento a tale soggetto di funzioni dirigenziali nell’area dei contratti pubblici, valutando se una simile decisione possa arrecare pregiudizio all’immagine dell’ente avuto riguardo, in particolare, allo stato del procedimento penale in corso nell’ambito del quale il Comune è stato individuato quale persona offesa dal reato”. Questo, precisa l’Autorità Nazionale Anticorruzione, anche se “nel caso di specie i reati per i quali è stato disposto il rinvio a giudizio non rientrano né tra quelli indicati dall’art. 7 l. n. 69/2015 né tra quelli ricompresi nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale”. 

In sostanza, è opportuno che l’amministrazione riporti gli esiti delle riflessioni svolte in un provvedimento apposito, così da garantire la massima trasparenza delle proprie determinazioni. 
 
È quanto deliberato dall’Autorità con parere anticorruzione approvato dal Consiglio il 30 gennaio 2025. Il caso specifico su cui Anac è intervenuta riguardava una richiesta di chiarimenti, da parte di un Comune della Campania, circa l’applicabilità della misura della “rotazione straordinaria” nei confronti di un dipendente tecnico rinviato a giudizio per i reati di cui agli artt. 476 e 640 bis c.p.
 
Richiamando la disciplina in materia contenuta nel Testo unico del pubblico impiego e le apposite Linee guida di Anac (delibera n. 215 del 26 marzo 2019), il parere fa il punto sulla “rotazione straordinaria”, che rappresenta una misura generale di prevenzione finalizzata ad evitare un pregiudizio all’immagine dell’ente che potrebbe derivare dalla permanenza nell’ufficio del dipendente indagato o imputato in un procedimento penale per condotte di natura corruttiva.
 
Con specifico riferimento al caso prospettato, nonostante i reati per i quali è stato disposto il rinvio a giudizio non rientrino tra quelli previsti per l’applicazione della misura della rotazione straordinaria, come individuati dall’Autorità nelle Linee guida citate, i fatti penalmente rilevanti verificatisi all’interno del Comune e in danno dell’interesse pubblico costituiscono, in ogni caso, degli indicatori di rischio che il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza – RPCT  è tenuto a valutare nell’ambito dell’analisi sul contesto interno ed a presidiare per il futuro con l’attuazione di adeguate misure di prevenzione.
 
A tal proposito, il parere suggerisce: di integrare la Sottosezione “Rischi corruttivi e Trasparenza” del PIAO con la descrizione della procedura per l’attuazione della rotazione straordinaria, individuando i presupposti ed i soggetti responsabili, con il compito del RPCT di promuoverne la conoscenza tra il personale e monitorarne l’osservanza; di sensibilizzare il personale sull’obbligo di comunicazione tempestiva in caso di procedimenti penali a proprio carico, e prevedere nel Codice di comportamento conseguenze adeguate in caso di mancato rispetto di tale obbligo; di potenziare le misure di prevenzione a carattere specifico programmate nell’area dei contratti pubblici.