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Tar Lazio: affidamenti diretti e sindacato del giudice

28 NOVEMBRE 2024

Nella sentenza n. 19840 dell' 11 novembre 2024 il Tar per il Lazio, nel respingere il ricorso contro un Comune in merito all'affidamento, tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, del servizio di conferimento di rifiuti biodegradabili di cucine e mense per l’anno 2024, afferma che l’affidamento diretto, per espressa previsione legislativa, non è una gara, ma una procedura “priva di carattere propriamente comparativo e non soggetta ad una rigida procedimentalizzazione, nella quale prevalgono, in ragione del limitato valore della spesa, esigenze di semplificazione per una maggiore accelerazione delle procedure” di acquisizione del servizio e in cui l’offerta, in sostanza, è una mera “proposta contrattuale”, articolata dall’impresa in modo da rispondere alle richieste specifiche dell'amministrazione acquirente, sulla base dei parametri dalla stessa indicati, che non impegna a un confronto comparativo strutturato, né tantomeno a una “pesatura” dei contenuti delle proposte dei diversi operatori: da tutto ciò deriva che l’individuazione dell’operatore cui affidare il servizio (nel caso specifico, di recupero/smaltimento dei rifiuti), connotata dall’esercizio di una discrezionalità tecnica e amministrativa ancora più accentuata di quella ordinariamente riscontrabile nelle procedure ad evidenza pubblica, stante appunto la natura non comparativa delle valutazioni operate dalla stazione appaltante, si sottrae al sindacato di legittimità del Giudice Amministrativo, “al quale è consentito esclusivamente un vaglio di ragionevolezza e logicità, volto a verificare se le censure mosse dalla parte ricorrente disvelino un’abnormità o arbitrarietà della valutazione operata dalla S.A o un manifesto travisamento dei fatti”.