Controlli collaborativi con le stazioni appaltanti: un modello di successo
26 SETTEMBRE 2024
L’istituto della Vigilanza Collaborativa messo in campo da Anac trova sempre più diffusione e apprezzamento fra le stazioni appaltanti.
Viene applicato ai contratti pubblici di maggiore rilievo, su richiesta della stazione appaltante, al fine di garantire il corretto funzionamento della procedura di affidamento e prevenire infiltrazioni criminali.
Il ruolo e l’importanza di tale “best practice” sono stati al centro di un convegno organizzato recentemente da Anac.
Nelle slide pubblicate, predisposte dal Dirigente Ilario Sorrentino, è possibile conoscere più approfonditamente la tipologia dell’istituto, che offre collaudati vantaggi.
Queste le caratteristiche alla base della vigilanza collaborativa:
1) Le verifiche e i controlli sono più efficaci se sono messi in pratica con un approccio “olistico” attraverso la collaborazione e lo scambio di informazioni e dati da parte di tutte le istituzioni coinvolte nei controlli.
2) E’ utile adottare un modello di “supervisione e controlli collaborativi” che oltre a mirare a prevenire l’insorgenza dell’illegalità, consente eventualmente di intervenire tempestivamente con i correttivi necessari per permettere la realizzazione dei lavori nei tempi previsti.
3) L’interazione con i soggetti che effettuano i controlli e verificano la legittimità delle procedure può avvenire anche con modalità orientate al problem solving, ovvero attraverso la richiesta di pareri e indicazioni che anticipino l’eventuale insorgere di scorrettezze, non conformità, illegalità.