La sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea
30 SETTEMBRE 2019
Stop ai limiti sul subappalto dei lavori pubblici. L’altolà - annunciato e anticipato da una lettera di messa in mora inviata qualche mese fa da Bruxelles all’Italia -, arriva dalla Corte di giustizia dell’Unione europea con una sentenza pubblicata la scorsa settimana (causa C-63/18) che boccia la scelta italiana, contenuta nel codice appalti del 2016 (d.lgs. 50/2016), di limitare la possibilità dei costruttori di assegnare ad altre ditte (subappaltatori) parte delle attività di cantiere.
Ora l’esito più probabile è che avanzi una procedura di infrazione nei confronti nel nostro Paese. A meno che, come chiesto dai costruttori dell’ANCE, il Governo decida di cancellare la norma incriminata, eliminando qualsiasi tetto. “È dal 2016 che lo diciamo - afferma il presidente ANCE, Gabriele Buia -: questo passaggio del codice non ha una logica, adesso bisogna prendere atto delle conclusioni della Corte”.
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