5 GIUGNO 2023
Secondo il Consiglio di Stato (sez. IV, 2 maggio 2023, n. 4422), non sussisterebbe in capo al giudice alcun obbligo di originalità espositiva nel motivare le sentenze, ben potendo questi richiamarsi alle argomentazioni contenute negli scritti delle parti, ove esigenze di celerità processuale giustifichino la definizione della questione con sentenza in forma semplificata. Tale modalità redazionale, peraltro, trova conferma nel nuovo Codice dei contratti pubblici, in continuità con il recente “trend legislativo” ispirato ai principi di semplificazione, celerità e raggiungimento del risultato (v. art. 1 del D.Lgs. n. 36/2023).