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La pronuncia della Corte Costituzionale sul termine per proporre i motivi aggiunti nei ricorsi in materia di contratti pubblici: troppo rumore per nulla da parte del TAR Puglia o, forse, abbiamo un problema?

6 DICEMBRE 2021

Dopo la sentenza n. 12/2020 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, anche la Corte Costituzionale si pronuncia in merito all’interpretazione corretta dell’art. 120 c.p.a. nella parte in cui prevede che “Per l’impugnazione degli atti di cui al presente articolo il ricorso, principale o incidentale e i motivi aggiunti, anche avverso atti diversi da quelli già impugnati, devono essere proposti nel termine di trenta giorni, decorrente, per il ricorso principale e per i motivi aggiunti, dalla ricezione della comunicazione di cui all’articolo 79 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163”

Il fatto oggetto del giudizio e la rimessione alla Corte Costituzionale
La vicenda che ha condotto alla pronuncia della Corte Costituzionale trae origine dal ricorso proposto dal secondo in graduatoria avverso l’aggiudicazione ad altro operatore di una procedura di gara indetta dal Comune di Latiano. Successivamente alla proposizione del ricorso, ottenuta l’evasione integrale della propria istanza di accesso alla documentazione della prima classificata, il ricorrente ha proposto motivi aggiunti impugnando i medesimi atti già impugnati con il ricorso, per motivi nuovi, emersi dall’esame dei documenti consegnati in sede di accesso; i motivi aggiunti sono stati notificati entro il termine di 30 giorni dalla data dell’accesso.

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