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I contratti continuativi di cooperazione alla luce della recente giurisprudenza

9 LUGLIO 2021

Tra le forme di collaborazione che rientrano nel ciclo produttivo di un appalto pubblico, e in particolare tra le fattispecie di subcontratti diversi dal subappalto in senso stretto ex art. 105 del Codice dei contratti pubblici, assumono indubbio rilievo i contratti continuativi di cooperazione di cui all’art. 105, comma 3, lettera c-bis), del Codice predetto, da tempo oggetto di un’attenta e continua opera di interpretazione e applicazione da parte della giurisprudenza, a tutt’oggi impegnata a enucleare i tratti essenziali e i profili operativi che caratterizzano in concreto tali peculiari subaffidamenti

1. Cenni sulla disciplina generale dei subaffidamenti di contratti pubblici

Nel quadro delle norme che disciplinano gli affidamenti pubblici di lavori, servizi e forniture, è principio generale e inderogabile il divieto di cessione del contratto, presidiato dalla nullità dello stesso, ai sensi dell’art. 105, comma 1, del vigente Codice dei contratti pubblici di cui d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 e s.m.i., in conformità al principio di immodificabilità dell’affidatario selezionato in esito a una procedura di affidamento mirata a soddisfare interessi pubblici.

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