
Legge di delegazione europea 2024: indicazioni geografiche per l’artigianato e l’industria
26 GIUGNO 2025
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 145 del 25 giugno 2025, della Legge 13 giugno 2025, n. 91, prende forma in Italia il percorso di attuazione del Regolamento (UE) 2023/2411, che estende il regime delle Indicazioni Geografiche Protette ai prodotti artigianali e industriali. Il Governo è delegato a emanare entro sei mesi un decreto legislativo per definire la procedura nazionale di registrazione, il sistema sanzionatorio, i controlli e la struttura amministrativa competente. Il nuovo regime permetterà la tutela di oggetti come vetri, ceramiche, pizzi o coltelleria, associati a specifici territori, promuovendo l’identità culturale e la competitività internazionale del made in Italy.
Una nuova era per le IGP: tutela anche per i prodotti artigianali e industriali
Con la legge di delegazione europea 2024, il Parlamento italiano ha conferito al Governo il mandato per adeguare la normativa nazionale al Regolamento (UE) 2023/2411, che introduce un nuovo titolo di proprietà industriale: l’Indicazione Geografica Protetta per i prodotti artigianali e industriali.
Questo intervento normativo estende la tutela finora riservata ai prodotti agroalimentari anche a beni quali ceramiche, oggetti in vetro, tessuti, pizzi, strumenti musicali, cuoio, pelletteria e articoli in metallo lavorato, a condizione che esista un legame tra la qualità o la notorietà del prodotto e il territorio di origine. Il nuovo sistema potrà essere utilizzato, ad esempio, per tutelare prodotti come il vetro di Murano, la ceramica di Vietri o i pizzi di Cantù.
Il contenuto della delega: sei mesi per l’attuazione
L’articolo 25 della legge di delegazione affida al Governo sei mesi di tempo per adottare un decreto legislativo che stabilisca:
• l’individuazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy quale autorità competente per la fase nazionale della registrazione;
• l’istituzione di una procedura semplificata, efficiente e rapida per la presentazione delle domande;
• l’adeguamento del sistema sanzionatorio in caso di violazione della disciplina europea;
• la designazione di uno o più organismi pubblici responsabili dei controlli previsti dal Regolamento UE;
• il rafforzamento della struttura del Ministero competente, con l’assunzione di 10 funzionari e 1 dirigente.